Storie Web giovedì, Maggio 29
Notiziario

«La Perla è salva! Il simbolo del Made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati»: così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato la chiusura del dossier riguardante la storica azienda di lingerie di Bologna aperto da quasi due anni, nel corso del Tavolo La Perla nello stabilimento di via Mattei. Lo scorso 25 gennaio era stato pubblicato l’avviso di vendita unitaria degli asset del gruppo La Perla, comprendente il marchio e lo stabilimento produttivo.

«Grazie all’impegno straordinario dei commissari, dei curatori italiani, dei liquidatori inglesi e dello staff del Mimit, abbiamo individuato una soluzione industriale per una delle crisi più emblematiche del settore moda, tra le più complesse mai affrontate dal ministero, per la prima volta alle prese con più procedure in diversi Paesi, con una complessità legale che appariva inestricabile. Un grande successo frutto di un lavoro di squadra», ha aggiunto Urso.

Il 10 giugno, al Mimit di Roma, sarà reso noto ai sindacati e alle istituzioni il nome dell’acquirente, sul quale il ministro anticipa che si tratta di «un soggetto unitario che ha manifestato il proprio interesse per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori, presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, icona della moda italiana. Stiamo definendo con il Ministero del Lavoro la norma per la proroga della cassa integrazione in attesa che si compiano tutte le procedure per il trasferimento al nuovo soggetto, norma che sarà presente nel prossimo decreto-legge».

In attesa di conoscere dunque chi si aggiudicherà La Perla, è stato reso noto che sarà mantenuta la piena occupazione: prevista dunque non soltanto l’assunzione dei 210 dipendenti coinvolti nelle procedure La Perla Manufacturing e La Perla Global Management, ma anche un incremento della forza lavoro con ulteriori 40 nuove assunzioni. «Elemento qualificante del progetto – ha detto ancora Urso – è la volontà di mantenere e rilanciare il sito produttivo di Bologna, investendo nella sua progressiva riattivazione come cuore manifatturiero del marchio».

I sindacati esprimono soddisfazione per l’intesa raggiunta: in una nota congiunta Filctem, Femca e Uiltec affermano che «la crisi di La Perla deriva dalla speculazione finanziaria dei fondi di investimento di cui è stata vittima; l’auspicio è che il nuovo management si caratterizzi per una gestione industriale che valorizzi le professionalità e quindi il prodotto La Perla». Il merito del risultato, proseguono, «è da attribuire alla lotta e all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori di La Perla congiuntamente alle loro rappresentanze, che in questi mesi di difficile e costante mobilitazione hanno sempre creduto che l’anima di questa azienda risiedeva nella loro grande professionalità, le loro competenze sono il vero valore aggiunto di questo marchio storico».

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