Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

Il mercato della moda è attraversato da correnti fredde e insidiose (inflazione, guerre, alti tassi di interesse, consumi rallentati) ma la temperatura del salone internazionale Pitti Uomo, in programma a Firenze dall’11 al 14 giugno, si mantiene alta. «Le fiere hanno un andamento opposto al mercato – ha spiegato Antonio De Matteis, presidente della società organizzatrice Pitti Immagine, presentando la manifestazione a Milano –: quando la situazione non è semplice i compratori si muovono di più, e noi in questa 106esima edizione ci aspettiamo un afflusso importante di buyer da Stati Uniti, Asia e Europa, compreso l’Italia». De Matteis conta sull’unicità di Pitti Uomo: «Non esiste un’altra fiera al mondo in cui un’azienda che magari fattura pochi milioni ha la possibilità di incontrare 10-12mila compratori provenienti da tanti Paesi diversi».

I marchi che presenteranno le collezioni per la primavera-estate 2025 sono 790, per il 43% dall’estero. A confortare gli organizzatori il fatto che l’industria italiana della moda maschile nel 2023 ha resistito meglio degli altri comparti fashion, tanto che l’export ha chiuso l’anno a 9,5 miliardi di euro (stime Sistema Moda Italia su dati Istat), con una crescita in valore del 6,5% sul 2022. Il primo Paese di sbocco è diventato la Francia (+16,8% a 1,16 miliardi), seguita dalla Germania (stazionaria +0,4% a 980 milioni) e dagli Usa (+3% a 884 milioni). Da segnalare la crescita dell’export di moda maschile verso la Cina (+13,9% a 647 milioni) nonostante gli indicatori economici ancora critici del Paese.

«I compratori cinesi al Pitti Uomo erano 310 nel giugno 2019, prima della pandemia – ha spiegato l’amministratore delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone – e dopo essere scesi a sette nel giugno 2022 sono risaliti a 173 nel gennaio 2024. La geopolitica sparge incognite ma abbiamo fiducia nella capacità di reazione del settore e continuiamo a collaborare con la Camera della Moda per fare in modo che l’Italia resti il riferimento della moda uomo per almeno otto giorni di fila». Per stimolare visitatori e stampa Pitti Immagine ha preparato un programma che mixa espositori affermati come Fay, Superga, Missoni a debutti europei come Rag&Bone (marchio americano acquisito di recente da Guess) fino a progetti speciali come quello della bolognese Macron (abbigliamento sportivo) che presenta il mondo athleisure o di Carolina Castiglioni che lancia una linea genderless a metà tra classico e hi-tech del suo marchio Plan C.

Le sfilate/evento saranno di Paul Smith, Marine Serre, Pierre-Louis Mascia. «Pitti Uomo è lo strumento indispensabile alla crescita della moda italiana – ha spiegato il presidente di Ice, Matteo Zoppas – anche perché tutte le aziende un tempo sono state piccole». Ice sosterrà i saloni 2024 di Pitti contribuendo al programma di incoming di operatori (nella scorsa edizione ne sono stati invitati 500) e stampa. UniCredit continuerà a essere lo sponsor-partner della fiera, anzi delle fiere visto che Pitti Uomo sarà seguito da Pitti Bimbo (19-21 giugno), Pitti Filati (25-27 giugno) e dal nuovo salone BeCycle (26-28 giugno) dedicato alla bicicletta come mezzo sportivo e come lifestyle.

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