Storie Web domenica, Aprile 28
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Il premier libanese Najib Mikati all’aeroporto di Beirut ha confuso Giorgia Meloni con la sua capo della segreteria. Così, il primo ministro ha abbracciato e baciato Patrizia Scurti mentre scendeva dall’aereo. Pochi minuti dopo, quando Meloni è scesa davvero, Mikati è stato obbligato a ripetere il saluto.

Najib Azmi Mikati, primo ministro libanese, nell’accogliere ieri sera Giorgia Meloni al suo arrivo in Libano – dove la presidente del Consiglio ha incontrato i militari italiani – si è confuso e ha invece abbracciato e salutato Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare di Meloni. Le immagini del momento, raccolte e diffuse dal sito di informazione Newsgate all’aeroporto di Beirut, mostrano Mikati avvicinarsi a Scurti, che ha capelli biondi come Meloni (e nelle immagini sgranate riportate sui social ha in effetti una certa somiglianza con la presidente del Consiglio), abbracciarla e baciarla su entrambe le guance. Quando Mikati fa per allontanarsi dall’aereo al fianco della donna, però, una componente del suo staff lo ferma e gli riferisce che non si tratta della presidente italiana. Pochi minuti dopo, Meloni scende dall’aereo, e il saluto si ripete, questa volta con la persona giusta.

A discolpa di Mikati, normalmente in situazioni simili la prassi prevede che il capo di Stato o di governo sia la prima persona a scendere dall’aereo. Questi aspetti normalmente sono curati dall’ufficio del cerimoniale di Stato, il cui capo Francesco Piazza ha sceso le scalette dell’aeroplano proprio al fianco di Patrizia Scurti.

Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare di Giorgia Meloni

Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare di Giorgia Meloni

Chi è Patrizia Scurti, capo della segreteria scambiata per Meloni

Scurti è una stretta collaboratrice di Giorgia Meloni da circa 18 anni. Accompagna la presidente del Consiglio in tutti gli incontri istituzionali con leader mondiali. Di lei, nel suo libro “Io sono Giorgia”, la presidente del Consiglio ha scritto che “non sbaglia mai una persona di implacabile perfezionismo. Non c’è questione che non sappia affrontare, difficoltà che non sappia risolvere”. A novembre dello scorso anno, tuttavia, Scurti è stata tra le persone che ha autorizzato la telefonata tra Giorgia Meloni e due comici russi che si spacciavano per il presidente dell’Unione africana. Un caso che aveva portato alle dimissioni di Francesco Talò, capo dell’ufficio diplomatico della presidente del Consiglio.

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Scurti in passato fu anche vice di Rita Marino, segretaria di Gianfranco Fini. Sempre secondo quanto raccontato nel libro della leader di FdI, fu proprio Fini a presentare le due nel 2006. Scurti coordina l’agenda e gli incontri di Meloni. Risulta che suo marito sia capo della scorta di Meloni, anche se il nom sarebbe stato proposto dall’Aisi (agenzia per la sicurezza interna) e non avrebbe a che fare con il ruolo della moglie.

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