La donna più alta del mondo, la 27enne Rumeysa Gelgi (2,15 metri), e la più bassa, la 30enne Jyoti Amge (62,8 centimetri), si sono incontrate per la prima volta a Londra per prendere insieme un tè, in occasione del Guinness World Record Day 2024. “Il nostro obiettivo è ispirare le persone con differenze visibili a trovare il coraggio di mostrarsi”, hanno detto.
L’incontro tra Rumeysa Gelgi, la donna più alta del mondo (2,15 m) e Jyoti Amge, la più bassa (62 cm) – Foto @GuinnessWorldRecords
La donna più alta del mondo, la 27enne Rumeysa Gelgi (2,15 metri), e la più bassa, la 30enne Jyoti Amge (62,8 centimetri), si sono incontrate oggi, giovedì 21 novembre, a Londra per prendere insieme un tè, in occasione del Guinness World Record Day 2024.
L’evento ha avuto luogo presso l’hotel The Savoy e la coppia è stata premiata come icona del Guinness World Record nell’edizione del 70esimo anniversario del libro.
Gelgi, ricercatrice e sviluppatrice turca, è affetta da sindrome di Weaver, una malattia che causa una crescita accelerata e deformazioni scheletriche. Amge, invece, è un’attrice indiana (è apparsa anche nella popolare serie tv Usa American Horror Story) e soffre di una forma di nanismo chiamata acondroplasia.
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La 27enne ha detto che incontrare Jyoti per la prima volta “è stato davvero incredibile. A volte è stato difficile guardarci negli occhi, a causa della nostra differenza di altezza, ma è stato fantastico”. “Abbiamo tante cose in comune: entrambe amiamo il trucco, la cura di noi stesse e le unghie”, ha aggiunto.
Gelgi ha spiegato: “Il nostro obiettivo è ispirare le persone con differenze visibili a trovare il coraggio di mostrarsi. Voglio far capire alle persone che essere diversi va bene”.
“Sono abituata a guardare in alto e a vedere persone più alte di me, ma oggi sono stata felicissima di alzare lo sguardo e vedere la donna più alta del mondo – ha detto invece la 30enne – Sono felicissima di aver incontrato Rumeysa, è una donna così buona e mi sono sentita a mio agio a parlare con lei”.
Presente all’incontro anche il caporedattore del Guinness World Record Craig Glenday. “Il Guinness World Records è tutto incentrato sulla celebrazione delle differenze e, riunendo queste due donne straordinarie e iconiche, possono condividere le loro prospettive di vita tra di loro e anche con noi”, ha spiegato.