È durato circa un’ora il secondo round dei colloqui di pace diretti tra Russia e Ucraina ospitati dalla Turchia a Istanbul. Dopo avere partecipato all’incontro con la delegazione di Mosca, il ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov, ha spiegato che l’Ucraina si è posta tre obiettivi negoziali: un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni, il rilascio dei prigionieri e un incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Una tregua incondizionata sarà “la base per iniziare un negoziato”, ha detto Umerov. Poi il ministro ucraino ha sottolineato che Mosca ha però respinto la proposta di Kiev di un cessate il fuoco incondizionato e l’offerta di organizzare un faccia a faccia Zelensky-Putin.
La delegazione ucraina e quella russa hanno invece ’’concordato uno scambio di prigionieri’’ e ’’la restituzione dei corpi di seimila soldati caduti ciascuno’’. Verranno rilasciati tutti i militari gravemente malati e quelli di età inferiore ai 25 anni, ha precisato Umerov. Anche durante il primo round di colloqui, lo scorso 18 maggio, le due delegazioni avevano concordato uno scambio di prigionieri, mille russi per mille ucraini. Infine, la delegazione ucraina a Istanbul ha chiesto un nuovo incontro con gli inviati russi a fine mese, ’’tra il 29 e il 30 giugno’’, per discutere ’’la priorità del cessate il fuoco’’. Secondo Umerov, un nuovo incontro ’’è fondamentale per avanzare il processo dei negoziati’’.
A Istanbul, la delegazione ucraina ha ricevuto il memorandum della Russia, ma ha preso tempo spiegando di volerlo “studiare” prima di rispondere e annunciare “ulteriori passi”. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, sarebbe “irresponsabile” commentare prima di aver letto con attenzione il memorandum. Tykhyi ha sottolineato che sarebbe utile organizzare più incontri se ciò aprisse la strada a un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin. “Si possono far parlare i diplomatici quando le armi tacciono. La Russia continua a rifiutarlo”, ha affermato Tykhyi ribadendo che Kiev è favorevole a ’’un cessate il fuoco completo’’.
Mosca, proposta a Kiev una tregua di 2-3 giorni
La Russia, da parte sua, ha proposto all’Ucraina un cessate il fuoco di due o tre giorni lungo certi settori del fronte. Il capo della delegazione di Mosca ai negoziati di Istanbul, Vladimir Medinsky, ha poi confermato un nuovo scambio di tutti i prigionieri seriamente feriti o malati e di quelli sotto i 25 anni di età, oltre alla consegna la settimana prossima delle salme di 6.000 soldati ucraini caduti. Nell’ambito del secondo round di colloqui Mosca ha consegnato a Kiev un memorandum dettagliato su cessate il fuoco e pace e Kiev ha preso tempo per studiarlo. “Il memorandum consiste in due parti. La prima su come raggiungere una pace reale e duratura. La seconda parte invece riguarda le misure da adottare per rendere possibile un cessate il fuoco completo”, ha detto Medinsky, aggiungendo che “il piano è piuttosto dettagliato” e che “la parte ucraina ha deciso di prenderlo in considerazione”. “Lo studierà e darà una risposta. Vedremo”, ha concluso. L’agenzia di stampa russa Tass riferisce che per oggi non è prevista una ripresa dei colloqui, e che le delegazioni lasceranno la capitale turca.
Yermak: “Consegnata lista bambini ucraini che devono essere restituiti”
“Oggi, durante i negoziati a Istanbul, la parte ucraina ha ufficialmente consegnato alla parte russa un elenco di bambini ucraini che devono essere rimpatriati”, ha annunciato Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky. “Stiamo parlando di centinaia di bambini che la Russia ha deportato illegalmente, trasferito forzatamente o trattenuto in territori temporaneamente occupati”, ha sottolineato Yermak, evidenziando che “il ritorno dei bambini ucraini è parte integrante di una pace giusta e duratura e un elemento chiave di fiducia, la prima prova della sincerità delle intenzioni”. “Aspettiamo una risposta. La palla è nel campo della Russia. La vera buona fede non si fa a parole, ma con i fatti. E ora è il momento di dimostrarlo”, ha afferma Yermak, ricordando che “a marzo, in un incontro a Gedda, abbiamo confermato la nostra disponibilità a un cessate il fuoco di 30 giorni con una componente umanitaria”.