
Il gruppo Kering ha annunciato la partecipazione con una quota del 20% nel capitale del gruppo Raselli Franco S.p.a., fra i più importanti nel settore della prototipazione e produzione di gioielleria. Previsto un progressivo aumento della quota verso la piena proprietà entro il 2032. Fondato nel 1969 a Valenza, nel cuore del distretto orafo piemontese, è oggi un gruppo internazionale con sedi in quattro Paesi, oltre 500 dipendenti, in grado di lavorare più di 300mila pezzi e incastonare oltre 4 milioni di pietre ogni anno.
L’operazione è la prima del genere effettuata dal gruppo francese dopo l’arrivo di Luca de Meo come nuovo amministratore delegato lo scorso settembre, e si inserisce nella strategia di rilancio di Kering, che ha identificato nella gioielleria uno degli asset di maggior sviluppo. Del portafoglio delle maison di gioielli di Kering fanno parte Boucheron, Pomellato, DoDo e il marchio cinese Qeeling, ma collezioni di gioielli sono proposte anche dalle maison di moda, da Gucci a Bottega Veneta.
Secondo il recente Luxury Goods Worldwide Market Study 2025 di Bain & Co.-Altagamma, quest’anno i gioielli sono stati la categoria dei personal luxury goods ad aver registrato la maggiore crescita (+4/6%). Secondo i Fashion Growth Forecasts di McKinsey, le vendite di gioielli cresceranno del 4,1% annuo fra 2025 e 2028, un tasso quattro volte superiore a quello dell’abbigliamento.
Due giorni fa Kering ha venduto il 60% delle quote di proprietà dell’immobile al 715-717 di Fifth Avenue a New York City ad Ardian, importante società di private equity: l’operazione, che ha portato alla creazione di una joint venture, ammonta a 900 milioni di dollari (766 milioni di euro), con un ricavato netto per Kering di 690 milioni di dollari (587 milioni di euro).
Nel terzo trimestre 2025 Kering ha registrato ricavi per 3,4 miliardi di euro, in calo del 10% a cambi correnti (-5% a tassi costanti) rispetto allo stesso periodo del 2024.









