Storie Web mercoledì, Marzo 12
Notiziario

Per affiancare i percorsi di reindustrializzazione e le persone che sono coinvolte, nel settore dell’outplacement arriva una nuova alleanza tra INTOO, società di Gi Group Holding che si occupa di employability, sviluppo e transizione di carriera, Vertus e Fossati Consulting, aziende specializzate nella reindustrializzazione. Le tre realtà uniscono le forze e le esperienze trentennali per essere a fianco di imprese e persone nel rispondere alle sfide del cambiamento e guidarle, in caso di crisi che possono portare a chiusure di stabilimenti, in processi mirati di riconversione che salvaguardino il valore economico del territorio, la stabilità occupazionale e il patrimonio sociale, finanziario e reputazionale dell’impresa. Vertus e Fossati Consulting annoverano nelle loro rispettive storie oltre un centinaio di progetti di reindustrializzazione in molteplici settori industriali con grandi gruppi multinazionali, mentre Intoo ha supportato negli anni in percorsi di Outplacement oltre 45.000 persone nel rientro nel mercato del lavoro.

Il contesto delle crisi industriali

La nuova alleanza arriva in un momento in cui l’industria in Italia sta vivendo un momento difficile, come dimostrano i dati della produzione industriale e il numero dei tavoli di crisi e delle situazioni sotto monitoraggio presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Segnali di difficoltà arrivano anche dai dati di Unioncamere e InfoCamere. Intoo, Vertus e Fossati consulting, condividendo la visione di proteggere l’operatività dei plant, gli asset esistenti e il valore del capitale umano, mirano a proporre un approccio integrato per ridurre l’impatto sociale ed economico dei processi di trasformazione, costruendo Piani Sociali, in ottemperanza alle disposizioni della normativa cosiddetta «anti-delocalizzazioni» (L234/21 e DL141/22).

La risposta della reindustrializzazione

«La protezione dell’employability di lungo periodo delle persone è la nostra mission e da sempre operiamo per supportare le aziende a gestire in modo efficace e sostenibile le transizioni, le uscite e le ricollocazioni. Nell’ultimo anno i tempi medi di rientro nel mercato del lavoro dei nostri candidati supportati con percorsi di Outplacement sono diminuiti del 20%, assestandosi sui 5 mesi», commenta Cetti Galante, ceo di Intoo (Gi Group Holding) –. La chiusura di uno stabilimento apre un contesto delicato, con forte rischio per la competitività e l’economia del territorio e per la stabilità occupazionale delle persone». «Siamo convinti di poter offrire una risposta concreta alle crescenti situazioni di crisi industriale e di transizione che stiamo vivendo. Le persone che vivono queste realtà in trasformazione – ha aggiunto Alessandro Ielo, ceo di Vertus – non devono essere troppo penalizzate da questi cambiamenti e la reindustrializzazione è certamente una risposta credibile, alternativa ai processi di chiusura. Inoltre, gli orientamenti delle Istituzioni e la recente disposizione normativa della L234 vanno sempre più nella direzione di poter garantire un futuro ad imprese oggetto di percorsi di ristrutturazione o di delocalizzazione, spingendo ad identificare processi virtuosi di reindustrializzazione e di ricollocamento del personale».

I casi di reindustrializzazioni

Solo negli ultimi 4 anni, Vertus ha monitorato oltre 80 casi che hanno coinvolto circa 15.000 lavoratori in percorsi di chiusura per razionali non legati a crisi finanziarie. Di questi circa la metà riguardavano gruppi italiani. Tra gli stranieri i gruppi USA sono certamente quelli più numerosi con circa il 15% dei casi. Quanto ai settori quello meccanico / elettromeccanico / automotive è stato quello maggiormente colpito, con circa il 40% dei casi riscontrati. La joint venture permette alle imprese in difficoltà un percorso strutturato per la riconversione, intervenendo su più livelli secondo linee guida strategiche e metodologie consolidate che prevedono tra l’altro l’analisi del contesto industriale, valutando immobili, impianti, macchinari e risorse umane, l’individuazione di nuovi progetti industriali, compatibili con il territorio, innovativi e sostenibili nel lungo periodo, la ricerca di investitori, avvalendosi di un ampio network nazionale e internazionale, l’analisi del business plan del progetto di subentro, il supporto per la finanza agevolata, per facilitare gli investimenti necessari del soggetto subentrante. Ma anche la mappatura delle competenze tecniche e trasversali possedute e agite dalle persone, il riallineamento delle skill richieste in base al progetto di riconversione, la riqualificazione delle competenze, attraverso piani di reskilling e upskilling mirati e poi percorsi individuali per generare consapevolezza, responsabilità e proattività nell’individuo sull’evoluzione dei ruoli.

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