Storie Web sabato, Maggio 31
Notiziario

Le materie critiche, l’energia, il nucleare. E pure una delle strade principali di Samarcanda che si chiamerà “via Roma”. È stata simbolica, oltre che «particolarmente concreta», la prima visita ufficiale di Giorgia Meloni in Uzbekistan. La premier ha portato a a casa intese che mobiliteranno oltre «tre miliardi» di investimenti nel paese centrasiatico con cui si sono «rapporti antichi» ai quali oggi si vuole imprimere un cambio di passo, come ha sottolineato anche il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev. Che ha scortato Meloni, nel blitz di meno di 24 ore, alla scoperta della città, una delle tappe della storica via della Seta.

Concluse 14 intese

Il momento è quello delle crisi internazionali, cui vanno date «risposte collettive», hanno sottolineato i due leader nella dichiarazione congiunta che ha accompagnato 14 intese: si spazia dall’agricoltura alle materie prime critiche, dal nucleare (c’è Ansaldo energia in pista) alla cultura (in campo già le università di Pisa e della Tuscia), ma anche le energie alternative, con nuove collaborazioni con il Politecnico di Torino. E memorandum e accordi sono stati sottoscritti anche con Sogesid, Cdp e Danieli (per il settore metallurgico). Samarcanda «è il crocevia tra Europa e Asia», ha sottolineato Meloni dopo un’ora di faccia a faccia con Mirziyoyev. Una connessione che va «rafforzata», si enfatizza anche nella dichiarazione che è giunta dopo che anche l’Unione europea ha spostato l’attenzione sull’area, con il vertice di inizio aprile.

Gli accordi riguardano, in particolare, un accordo intergovernativo sulla promozione e protezione degli investimenti, scambiato con il Ministero Investimenti, dell’Industria e del Commercio dell’Uzbekistan; una dichiarazione intergovernativa sulla cooperazione nel settore delle materie prime critiche, scambiata con il Ministero dell’Industria Mineraria e della Geologia dell’Uzbekistan. Siglati un memorandum d’Intesa sulla cooperazione nei settori della migrazione e mobilità, scambiato con il Ministero degli Affari Esteri dell’Uzbekistan; uno sulla protezione ambientale, scambiato con il Ministero degli Esteri dell’Uzbekistan; un accordo di Cooperazione nel settore del patrimonio culturale scambiato con Fondazione per lo Sviluppo della Cultura e dell’Arte dell’Uzbekistan; un memorandum d’Intesa tra la Fondazione Zamin e la società Sogesid; un accordo di Prestito tra la Repubblica dell’Uzbekistan e il Fondo Italiano per il Clima, scambiato dal Ministero degli Investimenti, dell’Industria e del Commercio dell’Uzbekistan con Cassa Depositi e Prestiti; un memorandum interdipartimentale d’intesa scambiato dal Ministero dell’Agricoltura dell’Uzbekistan e Confagricoltura. In materia di ricerca e formazione sono stati firmati un accordo di Cooperazione per la creazione di una sede dell’Università della Tuscia a Tashkent, scambiato dal Ministero dell’Agricoltura dell’Uzbekistan e l’Università della Tuscia; un memorandum d’intesa sulla cooperazione scientifica nel settore delle energie alternative, scambiato dal Ministero dell’Istruzione Superiore, della Scienza e dell’Innovazione dell’Uzbekistan con il Politecnico di Torino; un accordo di cooperazione fra il Ministero dell’Industria Mineraria dell’Uzbekistan e l’Università di Pisa. Un memorandum d’intesa riguarda la cooperazione nel settore dell’energia nucleare fra l’Agenzia per l’Energia Atomica dell’Uzbekistan e Ansaldo Energia; un altro interessa il settore metallurgico scambiato dal Ministero degli Investimenti, dell’Industria e del Commercio dell’Uzbekistan con la società Danieli. Infine un Mou verte sulla Cooperazione nei meccanismi di supporto assicurativo e di garanzia scambiato dal Ministero degli Investimenti, dell’Industria e del Commercio dell’Uzbekistan con Sace.

Il 30 maggio tappa ad Astana

E venerdì 30 maggio toccherà all’Italia il primo summit a livello di leader con i 5 Paesi centrasiatici: ad Astana, seconda e ultima tappa della missione, la premier incontrerà oltre al padrone di casa, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev anche i presidenti del Kirghizistan, Sadir Japarov, il presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon e del Turkmenistan, Serdar Berdimuhamedow. Coi 5 Paesi si firmerà una ulteriore dichiarazione congiunta, per spingere la cooperazione in un’area che rimane sotto influenza russa. Ma Roma, non smettono di ricordare gli italiani, è già il terzo partner commerciale per Astana, dopo Mosca e Pechino. E ora punta a sviluppare la sua presenza, e anche il suo ruolo geopolitico.

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