Italgen continua ad ampliare il proprio perimetro: la partecipata della holding della famiglia Pesenti Italmobiliare che si occupa di energia rinnovabile ha aggiunto al suo portafoglio due impianti idroelettrici in provincia di Bergamo, con capacità complessiva installata pari a circa 4 MW, tramite l’acquisizione del 100% della società titolare Alben. È inoltre prossima al completamento dei lavori di costruzione di due nuovi impianti fotovoltaici da 15 MW totali con allaccio previsto entro l’anno: a Chignolo d’Isola (Bergamo) e a Borgonovo Val Tidone (Piacenza), nelle vicinanze del prosciuttificio Capitelli. Queste operazioni porteranno Italgen entro la fine dell’anno a 102 MW di capacità produttiva installata (70% idroelettrico e 30% solare), dagli attuali 83 MW; un raddoppio in cinque anni, visto che nel 2020 l’azienda aveva un portafoglio da 57 MW.
Nel 2025 ha inoltre concluso l’ammodernamento della storica centrale idroelettrica del Dezzo, in Val di Scalve (Bergamo), con una capacità superiore ai 3 MW, ricostruita proprio da Italgen nel 1926.
Investimenti 2025
«Gli investimenti nel solo 2025 sono stati pari a 25 milioni di euro», racconta il consigliere delegato e direttore generale Luca Musicco: «Dal 2021 la cifra complessiva ha toccato gli 80 milioni di euro, tra M&A, revamping e nuovi parchi solari. E il nostro piano è di continuare a investire 20 milioni all’anno anche nel prossimo triennio, per un totale di 60. L’obiettivo è raddoppiare la capacità installata attuale, arrivando a 160 MW nel 2028. Due le direttrici di sviluppo: la diversificazione delle fonti, da azienda idroelettrica siamo infatti entrati nel fotovoltaico nel 2022, e quella geografica. Eravamo concentrati sull’arco alpino, ora con l’idroelettrico siamo arrivati in Toscana e i nostri parchi solari sono in Puglia, Marche, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte».
I sistemi di accumulo
Dal 2021 al 2024 Italgen ha ampliato il proprio portafoglio da 17 a 30 derivazioni idroelettriche e realizzato sei nuovi impianti fotovoltaici. L’azienda, in prospettiva, guarda anche ad altre tecnologie: «Conosciamo la tecnologia eolica, avendo avuto in passato impianti all’estero, e abbiamo un progetto ma non è la priorità», racconta Musicco: «Più interessante il settore dei sistemi di accumulo: integrata nell’impianto solare piacentino legato al prosciuttifico Capitelli andremo a realizzare anche una batteria per coprire i consumi elettrici notturni e valuteremo poi di ampliare il parco di stoccaggio se l’azienda cambierà in elettrici i forni per la cottura dei prosciutti, ora a gas. Sono progetti interessanti, con alto potenziale. Per quanto riguarda invece quelli utility scale, pensati per bilanciare il sistema elettrico nazionale, stiamo lavorando a un progetto in fase embrionale nella zona del Centro-Sud con l’obiettivo di partecipare alle aste del prossimo anno del Macse (mercato a termine degli stoccaggi, ndr)».
Italgen nasce nei primi del Novecento in seno alla famiglia Pesenti come azienda dell’idroelettrico vocata a fornire energia ai cementifici del gruppo. È una partecipazione storica che entra nel perimetro diretto di Italmobiliare nel 2016, dopo la cessione di Italcementi ad Heidelberg Materials. Strategicamente, procede poi alla cessione degli asset all’estero per focalizzarsi sull’Italia, e in seguito investe nella creazione di una piattaforma di controllo a distanza degli impianti, puntando su automazione e sensoristica, e realizzando la propria centrale operativa a Villa di Serio (Bergamo). In un periodo di crescita dei prezzi dell’energia, comincia in seguito ad affiancare le aziende nella decarbonizzazione: dal 2022, oltre 30 clienti industriali, tra cui L’Oréal e Wiit, hanno siglato un Ppa (power purchase agreement) con Italgen.