La Croce Rossa ha informato l’esercito israeliano di aver ritirato due bare, contenenti presumibilmente i corpi di due ostaggi uccisi da Hamas nella zona centrale della Striscia di Gaza. La Croce Rossa sta ora portando le bare alle truppe dell’Idf all’interno della Striscia, dove si terrà una piccola cerimonia presieduta da un rabbino militare. Lo riporta il Times of Israel.
“Israele ha ancora del lavoro da fare a Gaza”, ha annunciato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la cerimonia di consegna dei diplomi ai cadetti della scuola ufficiali Bahad 1, nel sud del Paese, come riporta Times of Israel. “Se Hamas continuerà a violare apertamente il cessate il fuoco, subirà attacchi potenti come quelli di due giorni fa e di ieri”, ha avvertito il premier, facendo riferimento alle recenti operazioni israeliane nella Striscia. “Siamo noi a decidere, e agiremo ogni volta che sarà necessario per eliminare le minacce immediate contro le nostre forze”. Netanyahu ha ribadito con forza: “Siamo noi a decidere, e noi agiamo”, in risposta alle critiche secondo cui le restrizioni imposte da Washington avrebbero frenato la reazione israeliana agli attacchi di Hamas che hanno causato vittime tra i soldati dell’Idf.
In base all’accordo di cessate il fuoco, Hamas ha già rilasciato tutti gli ostaggi vivi sotto il suo controllo in cambio di quasi 2.000 prigionieri palestinesi e detenuti di guerra, mentre Israele, da parte sua, ha ritirato le truppe dalla Striscia, ha interrotto la sua offensiva e ha aumentato gli aiuti all’enclave palestinese. Hamas ha anche accettato di consegnare i resti di tutti i 28 ostaggi morti in cambio di 360 militanti palestinesi uccisi nella guerra. Finora ha consegnato 15 corpi.
Israele sostiene che Hamas sia stata troppo lenta nel consegnare i restanti corpi degli ostaggi ancora a Gaza. L’organizzazione islamica ha replicato che ci vorrà tempo per localizzare e recuperare tutti i resti.
Katz: “Dopo la fine dei combattimenti, smilitarizzeremo Gaza e distruggeremo tunnel”
“Si prevede che gli intensi combattimenti nella Striscia di Gaza finiranno, ma ci attendono ancora molte sfide su diversi fronti e non cesseremo di agire finché non le avremo vinte”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz anche lui intervenuto alla cerimonia alla scuola ufficiali Bahad 1. “Non ci fermeremo finché non realizzeremo gli obiettivi generali che ci siamo prefissati ha aggiunto – la smilitarizzazione di Gaza e lo smantellamento delle armi di Hamas, insieme alla completa distruzione dei tunnel del terrore”. “Israele insisterà sulla piena attuazione dell’accordo – ha detto ancora – e non si fermerà finché non saranno tornati a casa, per la sepoltura in Israele, tutti gli ostaggi caduti, oltre ai comandanti e ai soldati”. Riguardo agli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen, Katz ha avvertito che “gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per i loro tentativi di colpire il fronte interno israeliano negli ultimi due anni. Non abbiamo ancora detto l’ultima parola”.











