Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

Un legame sempre più stretto quello fra Emirati Arabi Uniti e Italia, confermato dalla decisione del governo emiratino di organizzare anche quest’anno a Milano lo «spin-off» europeo di Investopia, uno dei principali appuntamenti economici del Medio Oriente, una piattafroma di invetsimenti globali nata tre anni fa a Dubai su impulso del governo emiratino, finalizzata a creare un ponte tra la comunità internazionale degli investitori e le opportunità di investimento negli Emirati Arabi Uniti, considerati non solo un mercato importante di per sé, ma anche un hub strategico per il Medio e Vicino Oriente e l’Africa.

La seconda edizione dell’evento si è tenuta venerdì 10 maggio a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa italiana, organizzato grazie alla partnership tra il Ministero dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti ed EFG Consulting, società di consulenza strategica per i processi di internazionalizzazione con focus sul Medio Oriente.

Oltre 700 partecipanti all’evento

All’evento hanno partecipato oltre 700 persone, tra politici, imprenditori e investitori. Presenti anche i ministri italiani Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Daniela Santanché (Turismo), oltre al ministro emiratino dell’Economia, Abdulla bin Touk Al Marri. Proprio quest’ultimo ha tenuto, a margine dell’evento, un incontro con il ministro Urso, che ha descritto ad Al Marri la strategia italiana per l’attrazione degli investimenti nel nostro Paese.

In particolare, Urso ha illustrato la mappatura effettuata dal Mimit per le opportunità di investimento da parte degli Emirati Arabi Uniti in Italia: 53 progetti, dislocati nelle regioni italiane, in settori strategici quali aerospazio, logistica, immobiliare, farmaceutica, scienze della vita, moda e alimentazione.

La diversificazione dell’economia emiratina

Al Marri, dal canto suo, ha ribadito la rilevanza strategica di Eau per le imprese italiane ed europee: «Siamo un cancello, una porta d’ingresso verso tutta l’area del Golfo e del Medio Oriente e non solo. Siamo un luogo dove le imprese possono scalare e crescere. Nel 2022 il nostro Pil è aumentato del 7,2% e l’aspetto interessante è che questo dato non è legato al petrolio. Siamo cresciuti anche nel 2023 e abbiamo pensato di poter crescere ulteriormente».

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