Storie Web giovedì, Marzo 27
Notiziario

Nell’era della trasformazione del lavoro e dell’affermazione delle nuove competenze digitali, 2,6 miliardi di persone – un terzo della popolazione mondiale – è ancora offline. Nei Paesi a basso reddito solo il 27% delle persone ha accesso a Internet e in quelli a medio-basso reddito il 53%, con ampie fasce che restano escluse dalla possibilità di acquisire le capacità per trovare occupazione.

L’impatto di questo divario digitale sullo scenario globale è al centro di una nuova pubblicazione elaborata da Ispi e Deloitte che analizza i rischi della mancata connettività per la crescita, la competitività e la coesione sociale. La disparità nella capacità di sfruttare le nuove tecnologie è aggravata dal limitato accesso all’istruzione e alla formazione dei Paesi in via di sviluppo, dove milioni di persone rischiano di essere escluse dalle nuove opportunità di lavoro.

Giovani e donne più esposti alle «lacune formative»

Il World Economic Forum avverte che quasi il 40% delle competenze odierne diventerà obsoleto, con il 60% dei lavoratori che avrà bisogno di riqualificazione entro il 2030. I giovani e le donne rappresentano i gruppi maggiormente esposti alle lacune formative: secondo le Nazioni Unite, nei Paesi a basso reddito il 90% delle adolescenti e giovani donne (15-24 anni) non ha accesso a Internet e la loro possibilità di acquisire competenze digitali è inferiore del 35% rispetto ai loro coetanei maschi. Continuano di conseguenza a essere sottorappresentate negli impieghi legati alle tecnologie e all’intelligenza artificiale. Questo divario limita l’accesso a opportunità lavorative e all’indipendenza economica, aggravando le disparità di genere nel mercato del lavoro.

I dati raccolti nella pubblicazione mettono in evidenza come il livello di connettività abbia oggi un peso determinante sulla crescita e sull’attrazione degli investimenti. Secondo la Banca Mondiale un aumento del 10% della penetrazione della banda larga mobile può stimolare un incremento del Pil pro capite dell’1,5-1,6 per cento. Al contrario, l’assenza di servizi finanziari digitali ostacola l’accesso al credito per milioni di imprenditori nei Paesi a basso e medio reddito dove, secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp), la crescita del Pil potrebbe essere dal 20% al 33% più lenta nei prossimi anni. Le più colpite sono le micro, piccole e medie imprese: senza servizi finanziari online oltre 19 milioni di esse rimarrebbero tagliate fuori dai finanziamenti.

Servizi online prortano l’8% di investimenti in più

La pubblicazione mostra che i Paesi in grado di sfruttare le soluzioni digitali attirano maggiori investimenti. Servizi online, quali portali d’informazione o piattaforme dove poter registrare le attività di business, portano in media un aumento dell’8% degli afflussi di investimenti diretti esteri. Queste funzionalità digitali aumentano anche i tassi di registrazione delle imprese, con effetti benefici soprattutto sulle startup, sull’imprenditorialità femminile e sulle comunità che vivono al di fuori delle aree urbane.

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.