Inter e Milan hanno depositato l’11 marzo al Comune di Milano il cosiddetto “DOCFAP”, contenente il documento di fattibilità progettuale e la proposta di acquisizione dello stadio Meazza e dell’area limitrofa. «Una proposta – come spiega il comunicato diffuso in serata dalle due società – elaborata dai migliori professionisti e esperti del settore, frutto della visione strategica delle proprietà dei due club, che pone le basi per l’attuazione di un’opera che rappresenterà un benchmark a livello internazionale e porterà rilevanti benefici alla città di Milano e ai milanesi. Nei prossimi mesi, i due Club si confronteranno con l’Amministrazione Comunale per condividere e approfondire i dettagli e gli elementi distintivi della proposta, con l’obiettivo di completare la procedura di acquisizione entro il mese di luglio 2025». Evitando che si materializzi il vincolo storico sul secondo anello (che il prossimo autunno compirà 70 anni).
Il progetto
Il concept finale e il progetto esecutivo verranno presentati in una fase successiva e non sono dunque oggetto della documentazione presentata oggi. Nelle oltre 200 pagine sono indicati i piani tecnici per la realizzazione di un impianto da 71.500, di cui 13mila tra corporate e hospitality, nonché quelli per la rigenerazione urbanistica dell’area. L’investimento complessivo sarò di oltre un miliardi di euro, tra acquisto di impianto e aree limitrofe e la rifunzionalizzazione dello stadio Meazza che dovrebbe conservare una parte della Curva Sud e della tribuna arancione, quella più vicina all’ex Ippodromo del Trotto. Sono previsti quattro anni di lavori, dopo le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, con inaugurazione nel 2030.
Le esigenze del Comune
L’offerta economica dei club per acquisire il Meazza e il terreno dovrebbe essere in ogni caso vicina alla richiesta del Comune che attenendosi alla perizia dell’Agenzia delle Entrate, ha fissato l’asticella a 197 milioni di euro. L’obiettivo di Palazzo Marino, in ogni caso, è arrivare alla cessione dell’area entro l’estatE dunque il Meazza possa venire in parte demolito, come già spiegato dalla sovrintendente milanese Emanuela Carpani a Comune e club.
Il bando pubblico
Ad ogni moco come ha il sindaco Giuseppe Sala ha chiarito, dopo l’invio del documento dei club, l’amministrazione comunale dovrà procedere per legge a indire un bando pubblico, che avrà come presupposto che l’area di San Siro la destinazione al calcio. «Il bando durerà circa 30-45 giorni e l’obiettivo è vendere lo stadio e le aree alle squadre per le vacanze estive». Con l’arrivo dell’offerta, Palazzo Marino può avviare una trattativa privata con le due società, trattavia a cui però si vuole dare massima evidenza pubblica, data la rilevanza dell’operazione.
La parole di Marotta
«Dovevano essere definiti cavilli legali tra Inter e Milan, niente di preoccupante. Abbiamo depositato questa proposta per San Siro con grande soddisfazione. È un atto molto importante per i due club, che contribuiranno allo sviluppo di Milano. È qualcosa di straordinario». Così il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, intervistato da Sky Sport prima della gara di Champions League contro il Feyenoord, ha commentato il depositato della proposta di acquisto. «È stata molto importante la determinazione del fondo Oaktree, da subito si sono impegnati su questo asset. Il governo ha promesso un commissario per gli stadi, noi come Milano vogliamo dare un input a tutte le altre città che vogliono lo stadio. Ci sarà sicuramente uno stadio nuovo, nessuna ristrutturazione».