La V edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit, tenutasi il 9 e 10 aprile 2025 a Roma presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”, si è confermata un evento di riferimento nel panorama italiano ed europeo della cybersicurezza. Organizzata da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, in collaborazione con Alé Comunicazione, ASSOCISO, l’Università “Guglielmo Marconi” e gli Uffici del Parlamento Europeo in Italia, la manifestazione ha riunito esperti, istituzioni, imprese e accademici per affrontare le sfide della sicurezza digitale in un mondo sempre più interconnesso e minacciato da attacchi informatici sofisticati.
L’evento ha rappresentato un laboratorio di idee e soluzioni, con l’obiettivo di promuovere strategie innovative per proteggere cittadini, aziende e infrastrutture critiche. Il programma ha previsto due giornate intense di dibattiti, tavole rotonde e sessioni tecniche, coinvolgendo figure di spicco come il Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore Generale del DIS – Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, i Sottosegretari di Stato On. Emanuele Prisco (Ministero dell’Interno) e On. Wanda Ferro (Ministero dell’Interno), alti rappresentanti dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, oltre a delegati europei di primo piano come l’On. Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europe, l’Amm. Andrea Billet (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e il Dott. Ivano Gabrielli (Polizia Postale). Questi interventi hanno sottolineato l’urgenza di un approccio integrato alla cybersicurezza, fondamentale per la sovranità digitale e la sicurezza nazionale.
Nel suo messaggio il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha affermato: “L’intelligenza artificiale è una rivoluzione da governare mettendo al centro la sicurezza. Non soltanto i sistemi di elaborazione dei concetti, ma anche le possibilità di manipolazione della stessa realtà, che può essere travisata con una parvenza di verosimiglianza. La sicurezza riveste un carattere strategico; sicurezza vuol dire essere immuni dalle interferenze altrui nella comunicazione di dati. Sicurezza vuol dire anche essere consapevoli che questi dati possono essere manipolati.”
Il Summit si è articolato attorno a temi cruciali per il presente e il futuro della sicurezza digitale: la Cyber-Difesa Europea, con un focus sul ruolo dell’Europa nella costruzione di una strategia condivisa contro le minacce cibernetiche in sinergia con la NATO; la protezione delle infrastrutture critiche e l’approccio Zero Trust per una sicurezza proattiva; il progetto ReArm Europe e il rilancio della difesa europea; la cybersicurezza come pilastro della sovranità digitale; e la digital transformation, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) come leva per l’innovazione e la competitività. Questi argomenti sono stati affrontati attraverso dibattiti, tavole rotonde e sessioni tecniche che hanno coinvolto esperti del settore, rappresentanti istituzionali e leader aziendali, offrendo un quadro completo delle priorità strategiche per il Paese e il continente.
L’On. Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha dichiarato nel suo videomessaggio: “Le tecnologie digitali stanno evolvendo a ritmi vertiginosi, e insieme alle opportunità tecnologiche aumentano anche i rischi.
L’uso massiccio di algoritmi, automazione, i sistemi interconnessi, rendono indispensabile che ci si doti di una programmazione complessiva sulla cybersicurezza. Il Parlamento Europeo, per questo, ha un gruppo di lavoro interno che si occupa di queste tematiche, di cui sono vicepresidente, e posso testimoniare come l’argomento cybersicurezza sia veramente parte integrante di ogni dibattito che abbiamo al suo interno. Rafforzare una resilienza digitale dell’Europa significa tutelare la stabilità interna”
Il summit ha messo in luce temi cruciali: dalla crescente minaccia del cybercrime, sempre più subdolo e aggressivo, all’importanza dell’innovazione tecnologica come strumento di difesa. Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI, ha enfatizzato il ruolo della cybersicurezza come “pilastro della sicurezza europea”, evidenziando la necessità di unire competenze e risorse per contrastare minacce ibride in un contesto globale complesso. Alessio Acomanni, Presidente esecutivo dell’Università “Guglielmo Marconi”, ha invece posto l’accento sull’importanza della formazione, integrata nei percorsi accademici per preparare le nuove generazioni alle sfide digitali.
Tra i punti di forza dell’evento, il dialogo tra settori diversi: istituzioni, mondo accademico e imprese hanno condiviso best practice e tecnologie all’avanguardia, consolidando una piattaforma unica di confronto. La V edizione ha anche ospitato momenti di networking e workshop pratici, offrendo ai partecipanti strumenti concreti per affrontare il futuro digitale. In un’epoca segnata da attacchi ransomware, phishing evoluto e vulnerabilità crescenti, il Summit ha ribadito l’importanza di una strategia proattiva e collaborativa, rendendo Roma, per due giorni, il cuore pulsante del dibattito sulla sicurezza informatica.
Un evento che non solo ha analizzato lo stato dell’arte della cybersicurezza, ma ha tracciato una roadmap per un domani più sicuro, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale della protezione digitale.