Storie Web venerdì, Giugno 6
Notiziario

“Non sono a conoscenza di una stagione degli uragani negli Stati Uniti”. La frase pronunciata dal capo della Federal Emergency Management Agency (Fema), David Richardson, lascia sgomenti per la posizione che ricopre. Il dipartimento della Homeland Security, di cui Fema fa parte, ha detto che si trattava di uno scherzo. In ogni caso, il dubbio rimane. Nella dichiarazione la Homeland Security ha anche aggiunto che la Fema sarà impegnata nel rispondere alle emergenze che saranno causate dalla stagione degli uragani e che l’amministrazione Trump riformerà un’agenzia che ritiene boriosa.

I tagli del Doge alle agenzie che proteggono gli americani dagli uragani

La Fema ricopre lo stesso ruolo della Protezione civile in Italia e avrà un ruolo di primo piano nella stagione degli uragani, che va dal primo giugno al 30 novembre. Il Doge, il dipartimento per l’efficientamento governativo guidato fino al 29 maggio da Elon Musk, ha inflitto tagli ai fondi e al personale delle agenzie governative che hanno un ruolo di primo piano nel monitorare gli uragani e gestire le emergenze causate da questi.

Secondo un ex funzionario dell’agenzia, dall’inizio della presidenza Trump la Fema avrebbe perso circa un quarto dei suoi funzionari a tempo pieno, tagliati del 20% anche gli ufficiali di coordinamento che rispondono ai disastri su larga scala. “In soli tre mesi – commenta sul New York Times Michael Lowry, un esperto di uragani e precedentemente scienziato del National Hurricane Center -, il Doge ha inflitto al National Weather Service, che gestisce 122 uffici di previsione locali in tutto il Paese, l’equivalente di oltre un decennio di perdita di forza lavoro”.

Mentre la National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa, si occupa di prevedere i cambiamenti climatici, meteorologici, costieri e oceanici) ha perso un quinto del suo staff, tra cui centinaia di dipendenti del National Weather Service (il servizio meteorologico nazionale americano).

“Il servizio meteorologico nazionale – ha argomentato Lowry -, costa all’americano medio quattro dollari all’anno se consideriamo l’inflazione odierna, la stessa cifra di un gallone di latte. Offre un investimento di ritorno dell’8000%, secondo le stime del 2024. È una farsa che l’amministrazione finga che lo smantellamento di un’agenzia che protegge le nostre coste da una marea crescente di disastri sia nell’interesse della nostra economia o della sicurezza nazionale. Se il settore privato avesse potuto farlo in modo migliore e più economico, l’avrebbe fatto, ma non l’ha fatto”.

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