Con l’effetto feste di Natale e con la coda del Capodanno l’influenza ha continuato a correre. Oltre 5 milioni di italiani sono stati colpiti finora e secondo le previsioni dell’Istituto superiore di sanità il picco, potrebbe arrivare tra metà e fine gennaio. In accordo con la campagna di sensibilizzazione del ministero della Salute sull’influenza stagionale, la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) raccomanda misure di prevenzione, terapie opportune ma soprattutto un uso appropriato dei farmaci. Il messaggio della Simg è chiaro: «Assumere terapie farmacologiche sempre sotto stretto controllo medico».
I sintomi
I sintomi principali delle sindromi influenzali includono riniti (raffreddore), mal di testa, dolori articolari, tosse, mal di gola e febbre. I sintomi possono durare pochi giorni, ma spesso persistono anche più a lungo.
Limitare gli antibiotici
In caso di sindromi influenzali, per gli esperti Simg gli antibiotici sono da limitare. Se necessari, vanno assunti solo su prescrizione medica e in presenza di infezione batterica. «Il paracetamolo è il più efficace analgesico e antipiretico – sottolinea Ignazio Grattagliano, vicepresidente Simg -. Gli antinfiammatori non steroidei con indicazione al trattamento delle infiammazioni delle alte vie aeree (ketoprofene sale di lisina, flurbiprofene, ibuprofene a basso dosaggio, aspirina e altri) devono tenere conto dei rischi cardiovascolari, renali e gastrici del paziente». Altri farmaci utili «sono gli anti tosse (facendo attenzione all’azione sedativa di alcuni di essi), in particolare se c’è tosse stizzosa che disturba attività quotidiane e sonno notturno, e i decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante – aggiunge Grattagliano – mentre i cortisonici, in generale, devono essere evitati poiché possono ridurre le difese immunitarie ed aumentano il rischio di complicanze». «L’uso di antibiotici, invece, è assolutamente da evitare in caso di infezioni virali; la necessità di una loro assunzione deve seguire sempre una valutazione medica, mantenendo la prescrizione riservata ai soli casi necessari»,
«Il virus circolante dell’influenza (A-H3N2), responsabile della cosiddetta ’Australiana’, suscita particolare preoccupazione per la capacità di evadere le difese immunitarie e per la maggior aggressività dei sintomi – sottolinea invece Alessandro Rossi, presidente Simg – L’epidemia influenzale in corso si sovrappone alla persistente presenza del virus Sars-CoV-2 e di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale e virus parainfluenzali. La diagnosi differenziale dal punto di vista clinico non è sempre facile e talvolta occorre far uso dei tamponi antigenici rapidi naso-orofaringei».
Numeri più bassi dello scorso anno
«In vista del picco di casi previsto per metà e fine mese, l’attuale incidenza delle sindromi simil-influenzali si attesta intorno a 10 casi ogni mille assistiti. Questo dato è inferiore a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno (18.4 casi per mille assistiti), quando a inizio anno si era già raggiunto il picco stagionale – spiega Claudio Cricelli, presidente emerito Simg – Questa situazione diversa dal passato ci permette ancora di agire informando tutti gli utenti sul corretto ed appropriato uso dei farmaci per contrastare i sintomi associati a queste malattie infettive stagionali nonché sulle principali misure di prevenzione».