Attenzione alla sostenibilità, tanto ambientale quanto economica; tutela dei diritti umani, della democrazie e della pace; e ancora: libertà di pensiero e di parola. È questo il ritratto dei giovani europei che emerge dall’ultima Youth Survey, l’indagine commissionata dal Parlamento europeo e condotta da Ipsos European Public Affairs sui cittadini Ue di età compresa tra i 16 e i 30 anni.
L’obiettivo – capire il rapporto dei giovani con l’Ue, le loro percezioni e prospettive future – si rivela ancora più importante alla luce degli sviluppi delle ultime settimane, con le preoccupazioni per la possibile rottura dell’alleanza occidentale e il piano di riarmo annunciato dalla presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen. L’indagine è ovviamente precedente agli ultimi eventi (le risposte sono state raccolte tra settembre e ottobre 2024), ma offre uno spaccato interessante.
«I giovani di oggi sono preoccupati per l’aumento dei prezzi, per il cambiamento climatico, per la sicurezza e per la possibilità di trovare un buon lavoro – ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola–. Sono preoccupazioni che dobbiamo affrontare in ogni decisione che prendiamo e in ogni legge che approviamo. Altrimenti, rischiamo di perdere una generazione a causa della disillusione».
Inflazione e clima sono al primo posto dei temi che l’Ue dovrebbe prioritariamente affrontare nei prossimi cinque anni: l’aumento dei prezzi e il costo della vita è stato indicato dal 40% degli intervistati, seguito da ambiente e cambiamento climatico (33%). Seguono economia e creazione di posti di lavoro (31%), la protezione sociale, il welfare e l’accesso all’assistenza sanitaria (29%), l’istruzione e formazione (27%), la questione abitativa (23%) e la difesa e sicurezza dell’Unione europea (21%).
Per quanto riguarda invece i valori indicati come più importanti, i giovani hanno dato priorità alla tutela dei diritti umani, della democrazia e della pace (45%) e la libertà di parola e di pensiero (41%).