Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

Si allarga l’inchiesta per corruzione e corruzione elettorale della Procura di Genova sul “sistema Toti”, il presidente della Regione Liguria finito agli arresti domiciliari: la procura va a caccia degli imprenditori coinvolti e nell’ordinanza si legge che tra i finanziatori di Change, la fondazione che faceva capo a Toti, e il Comitato Giovanni Toti, oltre agli imprenditori portuali ci sono anche quelli che si occupano di rifiuti e discariche.

Colucci, imprenditore per lo smaltimento dei rifiuti

Come Pietro Colucci, imprenditore campano che nel ’21 gestiva alcune discariche nella provincia di Savona destinate allo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi con recupero di materiali e di energia elettrica da biogas. In quell’anno la procura di Genova lo indaga per finanziamento illecito ai partiti con Toti (in particolare alla formazione politica del presidente) per corruzione.

Il finanziamento da 195mila euro

Secondo gli investigatori tra il 2016 e il 2020 Colucci, tramite le sue società, aveva finanziato con 195mila euro Toti. In quello stesso periodo «le società riconducibili al gruppo Colucci – si legge nell’ordinanza – avevano avuto come interlocutore istituzionale la Regione Liguria, competente al rilascio di autorizzazioni in materia di gestione delle discariche. Tutti i finanziamenti provenienti dalle società del gruppo riconducibile a Colucci e diretti al Comitato Change e al Comitato Giovanni Toti Liguria non erano stati deliberati dai rispettivi organi sociali e, in alcuni casi, non erano neppure stati inseriti in bilancio».

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