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Notiziario

Il comune più piccolo tra i colossi della “top ten” è Sorrento. Nonostante i suoi poco più che 15mila abitanti, la fama internazionale delle sue coste gli sono valse un tesoretto da 9,1 milioni di euro – con un balzo del 32% rispetto al 2023 – e gli hanno consentito di superare anche Palermo che si è fermata a 8,7 milioni nonostante un aumento clamoroso rispetto al 2023, in cui aveva i pernottamenti dei turisti gli avevano portato in dote 4,8 milioni.

Significativo anche l’aumento registrato a Genova (da 5,1 a 7,3 milioni), Bolzano (da 961mila euro a 1,8 milioni), Taranto (da 143mila euro a 306mila) e Siracusa (da 1,3 milioni a 2,3). In controtendenza, tra le grandi città italiane: Livorno (-17%), Salerno (-10%), Reggio Emilia (-10%), Forlì (-8%), Novara (-5%) e Terni (-2%).

Imposta di soggiorno solo in una quarto dei Comuni

 Sebbene in aumento rispetto al passato (+379 in 5 anni), gli enti locali che hanno effettivamente istituito l’imposta di soggiorno sono una sparuta minoranza: nel 2024 sono stati 1.382, poco meno di un quarto rispetto ai 5.700 che sarebbero titolati a farlo. “Il grosso degli enti continua, dunque – spiega Veronica Potenza ricercatrice del Centro studi Enti Locali – elaborato la ricerca – a rinunciare a somme potenzialmente consistenti con la speranza di essere così più attrattivo per i turisti, accogliendo così le richieste da sempre avanzate dalle associazioni di categoria del settore”.

 Complessivamente, sono ancora i Comuni dell’Italia settentrionale a fare la parte del leone quando si passa di incassi derivanti dall’imposta di soggiorno.

 Le strutture ricettive del nord Italia hanno collettato oltre 450milioni di euro, quasi il 60% del totale, ma il Mezzogiorno sta recuperando terreno, trainato soprattutto dall’ottimo risultato soprattutto delle isole (+29%). In generale, gli incassi 2024 hanno superato quelli del 2023 nel 62% dei comuni.

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