Storie Web domenica, Dicembre 22
Notiziario

Un fragile sistema di circa 10.000 caverne, fiumi e laghi sotterranei si snoda sotto la penisola dello Yucatan meridionale. 

Ora, la costruzione di un sistema ferroviario ad alta velocità del valore di oltre 30 miliardi di dollari e lungo 1.460 chilometri sta rapidamente distruggendo parte di questo patrimonio naturale nascosto, già minacciato dallo sviluppo e dal turismo di massa. 

Il progetto attraversa gli stati di Tabasco, Chiapas, Campeche, Yucatan e Quintana Roo, e lungo il suo tragitto fa tappa nei più famosi siti archeologici della penisola dello Yucatan, permettendo ai milioni di turist, che ogni anno visitano i centri più frequentati della regione come Cancún e Playa del Carmen, di muoversi più facilmente.

Il Tren Maya, annunciato all’inizio del mandato, è il fiore all’occhiello della presidenza Andrés Manuel López Obrador che lo ha definito: “L’opera pubblica più importante del mondo”. Il governo spera in questo modo di attirare fondi in zone rurali del Paese da tempo trascurate. Una manna per il turismo che rischia di avere un pesante costo ecologico.

Ora, in vista delle elezioni del 2 giugno, le grotte sono finite sotto i riflettori. Ambientalisti e scienziati lanciano l’allarme  per quello che definiscono un disastro ambientale a lungo termine.

La rete di grotte, laghi con doline e fiumi sotterranei lungo la costa caraibica del Messico è assai sensibile dal punto di vista ambientale. È qui che è stata scoperta la presenza di alcuni dei più antichi resti umani del Nord America.

Alcuni attivisti messicani hanno pubblicato le immagini di una trivella che scava un tunnel nella parte superiore di una caverna per impiantare i piloni a sostegno dei binari del Treno Maya. Piloni che vengono conficcati direttamente attraverso i soffitti da cui pendono delicate stalattiti.

L’esperto e attivista Guillermo D. Christy: “Versare cemento in una caverna, direttamente nella falda acquifera, senza alcuno scrupolo o attenzione è un ecocidio totale”. 

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