Una visione strategica che, dopo il risanamento e il riposizionamento dell’azienda, punta ora ad accelerarne la crescita investendo sui mercati di sbocco più interessanti e dinamici dal punti di vista industriale – l’eolico e l’idrogeno – e geografico – la Cina e gli Stati Uniti.
Il piano di sviluppo
Sulla condivisione di questa visione si fonda l’operazione con cui IGI Private Equity ha acquisito da Consilium Sgr e dai membri della famiglia fondatrice, il controllo di Faccin, azienda di Visano (Brescia) fondata nel 1960 e specializzata nella produzione di macchinari per deformazione dei metalli. Andrea Ceretti, dal 2018 amministratore delegato della società bresciana che lui stesso ha contribuito a rilanciare, ha investito nell’operazione e rimarrà alla guida di Faccin, assieme all’attuale management. Il piano condiviso dalla nuova gestione prevede di superare entro tre anni i 100 milioni di euro di fatturato (dagli attuali 60 milioni), attraverso investimenti volti a consolidare la presenza internazionale del gruppo (che attualmente esporta l’85-90% della produzione) sui mercati a maggiore potenziale di crescita, in particolare sviluppando i servizi post-vendita e un’offerta di prodotti sempre più automatizzati, integrati e a elevato contenuto tecnologico.
Crescità per acquisizioni
«La crescita avverrà anche per linee esterne – spiega Angelo Mastrandrea, senior partner di IGI e futuro presidente di Faccin -. Grazie al percorso di risanamento avviato da Ceretti e dall’attuale management, l’azienda è oggi riconosciuta fra i tre principali leader di mercato del settore, con soluzioni ad alto valore aggiunto e capace di sviluppare impianti customizzati, e ha una importante solidità economico-finanziaria, con ricavi in crescita del 10% nel 2024 e un Ebitda superiore a 11 milioni di euro. Questo la rende attrattiva nei confronti di tanti piccoli operatori di mercato che possono essere interessati ad accelerare il proprio sviluppo». Inoltre, Faccin ha investito negli ultimi anni per posizionarsi «come abilitatore tecnologico di alcune filiere critiche per la decarbonizzazione, in particolare nel settore eolico e in quello dell’idrogeno, attraverso la fornitura di macchinari essenziali per la produzione di torri eoliche e pressure vessels di nuova generazione», aggiunge Mastrandrea.
«Il supporto da parte di IGI ci darà la spinta necessaria per accelerare la nostra crescita e rafforzare ulteriormente il percorso di innovazione e sviluppo», dice il ceo Andrea Ceretti. «La cessione di Faccin rappresenta un riconoscimento importante del percorso di risanamento e crescita industriale e tecnologica costruito negli anni», ha commentato Stefano Iamoni, ceo di Consilium Sgr.
Nuovi mercati di espansione
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, una delle aree a cui la nuova proprietà guarda con grande interesse è la Cina, che è sempre stata un mercato chiuso, limitato a prodotti locali di bassa qualità, ma che ora chiede soluzioni a valore aggiunto e guarda ai produttori europei, dato che i grandi player locali non hanno interesse a investire in questo settore di nicchia. Inoltre, nonstante l’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump e la svalutazione del dollaro, il 2025 ha portato un forte aumento degli ordini dagli Stati Uniti, che non hanno produttori nazionali specializzati in questo settore e pertanto devono rivolgersi ai produttori europei.