Storie Web giovedì, Luglio 31
Notiziario

«Viviamo in una società che si sta ammalando a causa di una “bulimia” delle connessioni dei social media: siamo iperconnessi, bombardati da immagini, talvolta anche false o distorte. Siamo travolti da molteplici messaggi che suscitano in noi una tempesta di emozioni contraddittorie». Lo ha detto il Papa all’udienza generale aggiungendo: «Abbiamo bisogno di chiedere al Signore di guarire il nostro modo di comunicare, non solo per essere più efficaci, ma anche per evitare di fare male agli altri con le nostre parole». Dobbiamo «imparare a comunicare in modo onesto e prudente. Preghiamo per tutti coloro che sono stati feriti dalle parole degli altri».

Il Papa: oggi molte persone isolate nella loro disperazione

Il Papa ha posto l’accento sul fatto che a fronte di un eccesso di comunicazione, in questa era dei social, «oggi, molte persone si isolano nella loro disperazione e sembrano aver perso la capacità di comunicare, forse perché si sono spesso sentite ferite e incomprese nelle loro interazioni con gli altri». «Abbiamo bisogno di momenti di intimità con Gesù», ha affermato, «Lui ci permette di guardare oltre i nostri problemi e di mettere le nostre capacità di ascolto e di comunicazione al servizio degli altri».

Leone XIV: «La diplomazia è la via per risolvere conflitti»

Parlando della situazione internazionale, caratterizzata da molteplici focolai di crisi, Leone XIV ha lanciato un messaggio chiaro: «Oggi più che mai è indispensabile custodire lo spirito di Helsinki, perseverare nel dialogo, rafforzare la cooperazione e fare della diplomazia la via privilegiata per prevenire e risolvere i conflitti». «Il primo agosto – ha ricordato alla fine dell’udienza generale Papa Leone – ricorrerà il cinquantesimo anniversario della firma dell’atto finale di Helsinki. Animati dal desiderio di garantire la sicurezza nel contesto della guerra fredda, 35 Paesi inaugurarono una nuova stagione geopolitica favorendo un riavvicinamento tra Est e Ovest. Quell’evento – ha sottolineato il Pontefice – segnò anche un rinnovato interesse per i diritti umani con particolare attenzione alla libertà religiosa, considerata come uno dei fondamenti dell’allora nascente archittetura di cooperazione da Vancouver a Vladivostok. La partecipazione attiva della Santa Sede alla Conferenza di Helisinki, rappresentata dall’arcivescovo Agostino Casaroli, contribuì a favorire l’impegno politico e morale per la pace», ha concluso Leone XIV.

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