Sui 370 componenti del Quarto Plenum del partito comunista cinese, in conclave da ieri, lunedì, fino a giovedì 23 ottobre per esaminare le linee del prossimo Piano quinquennale 2026-2030, piomba la notizia, pessima, del rallentamento del Pil del terzo trimestre.
I dati ufficiali dimostrano che il prodotto interno lordo è cresciuto del 4,8% nel periodo luglio-settembre, in frenata rispetto al 5,2% del secondo trimestre, in linea con le aspettative degli analisti che prospettavano un aumento più contenuto, proprio del 4,8 per cento. Rallentano i consumi, fermi “solo” a +4,4%, la produzione industriale (+6,5%) è trainata prevalentemente dalla tecnologia, robotica e veicoli elettrici in testa, mentre l’immobiliare è in calo (-13.9%), nonostante gli aiuti statali.
Il Quarto Plenum deve riconoscere che la crescita economica cinese è il problema e che non è affatto casuale che l’agenda di questi quattro giorni, segretissima,
sia quasi del tutto economica, infatti con una deroga alla tradizione il tema del Piano è stato stato anticipato dal Quinto al Quarto Plenum del XX Congresso del partito.
Nell’ultimo trimestre, in linea con le aspettative, i dati impattano anche le tensioni commerciali che hanno danneggiato la domanda cinese, nonostante l’ottimo 8,5% del export di settembre.