Gli azzurri danno la spallata decisiva al match nella ripresa con la rete segnata dall’attaccante belga (1-0). Dobvyk fa tremare il Maradona per la traversa presa di testa.
Il Napoli batte la Roma 1-0 con una deviazione da ariete d’area di rigore di Lukaku e torna in vetta alla Serie A. Si riprende il primo posto, difendendolo dagli assalti di Atalanta, Inter e Fiorentina. Al Maradona doveva vincere, lo ha fatto prendendo a spallate lo schieramento scelto da Ranieri e trovando la rete del vantaggio in apertura di ripresa ma ha rischiato grosso quando il rumore sordo della palla colpita di testa da Dobvyk ha rimbombato in uno stadio col fiato sospeso: si sono sentiti sentito il tocco sulla traversa poi il sospiro di sollievo per la paura passata. Sarebbe stata una beffa per gli azzurri, che fino allora avevano tenuto il pallino del gioco e cercato con maggiore insistenza il gol.
Il copione del match era scritto: Roma raggomitolata a centrocampo che lascia l’iniziativa al Napoli, provando a pungere in contropiede. Azzurri padroni del campo, al punto da raggiungere un 76% di possesso palla nella prima frazione, ma incapaci di trovare il guizzo vincente per metterla dentro. È come se mancasse sempre qualcosa, l’ultimo spunto, la deviazione decisiva (anche sporca) per capitalizzare le buone occasioni create. E allora capita che Kvaratskhelia (sostituito, fa un gesto di stizza) sprechi di testa a pochi passi dalla porta, Politano e McTominay (reattivo in piena area giallorossa su colpo di tacco di Lukaku) abbiano poca fortuna. I giallorossi reagiscono infilandosi in quegli spazi che la squadra di casa lascia ma consentono a Merete di scaldarsi un po’ rispetto all’andamento dell’incontro.
Nella ripresa Ranieri inserisci Baldanzi e Hummels al posto di Pellegrini ed El Shaarawy. Mossa che non s’è rivelata felice per le dirette conseguenze: ovvero la superiorità che i partenopei hanno implementati sugli esterni. Pressione che è stata una costante anche della prima frazione e che ha visto materializzare i frutti in avvio di secondo tempo quando Di Lorenzo s’è fiondato nello spazio che Angelino non è riuscito a coprire. Perde il difensore e capitano del Napoli, gli serve su un piatto d’argento l’opportunità di far saltare il fortino. È tutto solo, va sul fondo e la mette al centro per Lukaku che anticipa Hummels (colpevole anche lui sul tap-in da sotto misura del belga) e Svilar, la spinge dentro com la suola.
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Esplode il Maradona, poco dopo si ritroverà col fiato strozzato per la traversa di Dobvyk che centra la traversa di testa su palla inattiva: perfetta la traiettoria del cross di Angelino, aggira la difesa e trova la testa dell’attaccante, sfuggito ad Anguissa e mal controllato da McTomimany. Il Napoli si abbassa e un po’ soffre, schiacciato dalla Roma che ha trovato vitalità coi cambi, ma se la cava. Conte inserisce prima Neres (che pure sfiora il raddoppio) Mazzocchi e Folorunsho (per Politano e Anguissa) che confezionano l’azione del possibile 2-0.