Intelligenza artificiale (IA)
20 Marzo 2025
19:55
Il Senato ha approvato il disegno di legge sull’intelligenza artificiale. Il ddl 1146 dovrebbe tracciare una mappa di come si muoverà la legge italiana sull’intelligenza artificiale. Gli ambiti toccati sono parecchi, a partire dalla sanità.
85 voti favorevoli, 42 contrari, nessuna astensione. Il Senato ha approvato il ddl 1146, più noto come disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale (IA). Nelle oltre 1.400 pagine di questo documento vengono tracciate una serie di norme che vanno dalla sanità al lavoro, passando per giustizia, sicurezza e media.
Ci sono le indicazioni generali, i principi fondamentali e poi tutte le applicazioni più specifiche che puntano a disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale negli ambiti più specifici, a partire dalla sanità. Si parla dell’uso dei dati nella ricerca sull’intelligenza artificiale e dell’applicazione degli algoritmi nel mondo del lavoro.
Questo ddl traccia una specie di mappa da seguire per normare l’intelligenza artificiale in vari ambiti, rendere la sua presenza più trasparente per gli utenti e bloccare gli usi più dannosi. Ovviamente tutte indicazioni che poi dovranno essere chiarite, normate e verificate. Per ora ci soffermiamo su due ambiti.
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Cosa dice il disegno di legge sulla sanità
Uno degli ambiti più interessanti legati all’intelligenza artificiale è la sanità. Ambito delicato, sia per l’affidabilità che può essere garantita dagli algoritmi che per la trasparenza sulla destinazione dei dati. Come spiega il Sole 24 Ore, qui vengono definiti almeno tre punti molti discussi in passato. Il primo è che l’intelligenza artificiale non può diventare un filtro di accesso alle prestazioni sanitarie. Non si può usare questi algoritmi per capire chi conviene curare esattamente come farebbe una banca per decidere a chi garantire l’accesso a un mutuo.
Il secondo riguarda la responsabilità. Anche se l’IA indica una strada la scelta di cosa fare sarà presa sempre dal personale sanitario. Il terzo punto è la trasparenza: il paziente deve conoscere se e come l’IA è stata usata nel suo percorso di diagnosi. Ovviamente tutto questo non vuol dire che i medici del pronto soccorso potranno chiedere consiglio a ChatGPT sulle diagnosi dei pazienti: i sistemi di IA usati in questo ambito saranno sottoposti a norme precise.
La strategia nazionale per l’intelligenza artificiale
Una parte interessante riguarda le disposizioni sulla Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, un piano che dovrà essere approvato ogni due anni per guidare lo sviluppo del Paese. Da quello che viene scritto sembra che il piano riguardi anche l’adozione di questi strumenti per la pubblica amministrazione. Il piano dovrà essere approvato ogni due anni dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD). Un intervallo di tempo un po’ largo contando la velocità con cui si stanno aggiornando questi sistemi.