L’aumento dei pedaggi delle autostrade dell’1,8% non scatterà, per il prossimo anno. A prevederlo era un emendamento alla manovra 2025, che il governo Meloni ha però chiesto di ritirare. L’incremento delle tariffe avrebbe riguardato tutte quelle società concessionarie che hanno un Piano economico-finanziario scaduto, e che ora dovranno aggiornarlo entro il 31 dicembre.
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Niente aumento automatico dell’1,8% dei pedaggi autostradali, l’anno prossimo. Nella sessione notturna di lavori sulla legge di bilancio non è saltata solamente una delle norme più discusse, cioè quella che avrebbe portato un aumento di stipendio ai ministri non eletti. Anche su un altro emendamento, quello che riguardava appunto le autostrade, il governo Meloni ha invitato ufficialmente i relatori del centrodestra al ritiro.
La proposta era arrivata alla fine della scorsa settimana in un pacchetto di emendamenti dei relatori. Qui si leggeva che nel 2025, per tutte quelle società concessionarie il cui Piano economico-finanziario è scaduto, sarebbe scattato un incremento delle tariffe automatico. La maggioranza aveva fissato questo aumento all’1,8%, pari all’inflazione prevista per il prossimo anno, in modo da tenere in pedaggi in linea con l’andamento dei prezzi.
Allo stesso tempo, l’emendamento dava alle società concessionarie in questione altri sei mesi di tempo. Avrebbero avuto fino al 30 giugno 2025 per approvare il loro nuovo Piano economico-finanziario, che serve a chiarire come la società vuole usare i soldi delle tariffe: quali investimenti, in quali settori, eccetera. Saltata la modifica alla manovra, invece, la scadenza tornerà quella precedente: il 31 dicembre 2024.
Manovra, nella notte salta l’aumento di stipendio ai ministri: cosa è successo
Per quanto riguarda le tariffe, invece, come detto non si parlerà più di un aumento automatico dell’1,8%. Se i Piani sono scaduti, quindi, le società che gestiscono le autostrade non potranno programmare ulteriori aumenti. Per farlo dovranno approvare i nuovi Piani: gli incrementi nei pedaggi, quindi, saranno decisi dalle singole aziende concessionarie.
È stato un intervento del governo a segnare la fine di questo emendamento alla legge di bilancio, in una notte di intensi lavori parlamentari. La commissione Bilancio della Camera ha proseguito anche nelle ore notturne la discussione e la votazione delle proposte.
L’obiettivo dichiarato del centrodestra è quello di chiudere la questione in mattinata. Si vorrebbe arrivare a discutere il testo in Aula – e non più in commissione – domani, mercoledì 18 dicembre. Per poi votarlo, con la fiducia, venerdì. E proseguire con il Senato in modo da portare a casa il voto finale nella settimana di Natale.
Un’altra novità che riguarda le autostrade è arrivata nel corso dei lavori sulla manovra, anche se non coinvolge direttamente gli autisti. Infatti, un emendamento separato a prima firma della Lega ha autorizzato il ministero dei Trasporti, gestito da Matteo Salvini, a sottoscrivere una nuova convenzione con Anas. Anas è la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa di gestire la rete autostradale e stradale. La nuova convenzione potrà avere la durata massima prevista dalla legge: cinquant’anni.