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Notiziario

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di sperare che lui e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden possano superare i loro disaccordi sulla guerra a Gaza, dopo che Biden ha rifiutato una spedizione di armi a Israele. “Spesso siamo stati d’accordo, ma abbiamo avuto i nostri disaccordi. Siamo stati in grado di superarli. Spero che riusciremo a superarli ora, ma faremo quello che dobbiamo fare per proteggere il nostro Paese”, ha detto Netanyahu in un’intervista al programma televisivo ’Dr. Phil Primetime’, registrata prima della minaccia di Biden di trattenere ulteriormente le armi se Israele fosse entrato a Rafah. Netanyahu ha sostenuto che Israele “non ha altra scelta” se non quella di distruggere i restanti battaglioni di Hamas a Rafah. “Se non li distruggiamo, se li lasciamo in pace, torneranno. Emergeranno dai tunnel, riprenderanno il controllo di Gaza e faranno ciò che hanno promesso di fare: rifaranno il 7 ottobre – questo enorme massacro – ancora, ancora e ancora”, ha spiegato

Palestinesi sfollati interni se ne vanno con i loro averi a seguito di un ordine di evacuazione emesso dall’esercito israeliano, a Rafah, Striscia di Gaza meridionale, 9 maggio 2024.
  • Hamas: per la tregua la palla è nelle mani di Israele

    Per una tregua nella Striscia di Gaza “la palla ora è nelle mani” di Israele, afferma Hamas dopo il nuovo round di negoziati in Egitto. Il Cairo chiede “flessibilità” alle parti.

  • Netanyahu: spero divergenze con Biden si appianino

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di sperare che lui e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden possano superare i loro disaccordi sulla guerra a Gaza, dopo che Biden ha rifiutato una spedizione di armi a Israele.

    “Spesso siamo stati d’accordo, ma abbiamo avuto i nostri disaccordi.

    Siamo stati in grado di superarli. Spero che riusciremo a superarli ora, ma faremo quello che dobbiamo fare per proteggere il nostro Paese”, ha detto Netanyahu in un’intervista al programma televisivo ’Dr. Phil Primetime’, registrata prima della minaccia di Biden di trattenere ulteriormente le armi se Israele fosse entrato a Rafah.

    Netanyahu ha sostenuto che Israele “non ha altra scelta” se non quella di distruggere i restanti battaglioni di Hamas a Rafah. “Se non li distruggiamo, se li lasciamo in pace, torneranno. Emergeranno dai tunnel, riprenderanno il controllo di Gaza e faranno ciò che hanno promesso di fare: rifaranno il 7 ottobre – questo enorme massacro – ancora, ancora e ancora”, ha spiegato.

  • Netanyahu: se dobbiamo restare da soli, combatteremo soli

    Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato giovedì che la minaccia degli Stati Uniti di trattenere alcune armi non impedirebbe a Israele di continuare la sua offensiva a Gaza, indicando che potrebbe procedere con un’invasione della città di Rafah contro la volontà del suo più stretto alleato. Il presidente Usa Joe Biden ha esortato Israele a non procedere con un’operazione del genere per i timori che potrebbe esacerbare la catastrofe umanitaria nell’enclave palestinese. Mercoledì ha affermato che gli Stati Uniti non forniranno armi per un’offensiva a Rafah, aumentando la pressione su Netanyahu. Ma in una dichiarazione rilasciata ieri sera, Netanyahu ha detto: “Se dobbiamo restare da soli, saremo soli. Se necessario, combatteremo con le unghie. Ma abbiamo molto più che le unghie”.

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