Produzione record e in generale risultati incoraggianti da un lato, minaccia dazi e costi in rialzo dall’altro. È a due facce il bilancio tracciato durante il corso dell’assemblea annuale che ha riunito le 37 aziende consorziate per fare il punto sulla stato di salute del Gorgonzola Dop, formaggio a denominazione protetta secondo solo a Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
«Il 2024 è stato un anno record – ha dichiarato il presidente del Consorzio Antonio Auricchio – con oltre 5 milioni 277mila forme prodotte, il dato più alto di sempre, e anche l’andamento di quest’anno è positivo: al 30 aprile la produzione di Gorgonzola Dop si è attestata su 1.790.600 forme (circa 15mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) con una crescita di poco meno dell’1%». La crescita non è mai stata così alta come nel 2024 per il Gorgonzola Dop piccante (+20,34%) mentre cala la produzione il tipo Bio (-7,81% rispetto al 2023).
In Piemonte sono state prodotte 3.822.245 forme (+1,7% sul 2023) e in Lombardia 1.455.476 (+2,4%). In particolare in Piemonte, il Gorgonzola è il prodotto Dop leader tra le 24 filiere food certificate regionali, esclusi quindi i vini, mentre in Lombardia è la quarta denominazione per valore tra le 34 filiere cibo certificate (fonte Ismea Qualivita 2023).
Auricchio ha sottolineato l’impegno delle aziende produttrici, ma anche le incognite e il contesto non facile con cui si è aperto il 2025: «Tra costi energetici che continuano ad essere altissimi, il prezzo del latte che è cresciuto del 12-13% rispetto allo scorso anno e il clima di incertezza provocato dalla guerra commerciale, c’è preoccupazione per il futuro. Al prossimo Summer Fancy Food, che si terrà a giugno a New York, parlerò con l’ambasciatrice perché Trump deve capire che la sua politica commerciale penalizza anche i suoi concittadini ed è un’operazione che dal punto di vista economico non sta in piedi».
Nei consumi nazionali, il 2024 si è chiuso in positivo (+2,4%) grazie a 400mila famiglie in più (fonte YouGov). «Le famiglie che mostrano la maggiore concentrazione e i più alti livelli di acquisto medio – si legge in una nota – sono principalmente di classe socio-economica alta o medio-alta, con due componenti e responsabile acquisto di 55 anni o più e senza figli. Si confermano sopra la media gli acquirenti del Nord, soprattutto Nord Ovest, dove si registrano anche le maggiori quantità acquistate. Nei canali d’acquisto, il Supermercato genera il 54,9% dei volumi e il 55,5% del valore; secondo canale di vendita il discount (volume 21%; valore 18,7%) e in crescita il tradizionale specializzato (volume 2,4%; valore 2,8%). La modalità di acquisto in peso variabile al banco rappresenta oltre il 61% dei volumi».
L’export è invece cresciuto del 4,8% nel 2024, per un totale di 26.188 tonnellate esportate di cui 22.601 intra-Ue (+5,4%) e le restanti extra-Ee (+0,8%). In totale sono 87 gli Stati nel mondo dove nel 2024 si è consumato Gorgonzola; Germania e Francia sono i primi Paesi per importanza, seguiti da Spagna, Olanda, Polonia. Hanno invece registrato una leggera flessione (-1,4%) i dati export dei primi due mesi del 2025. Sul tema Auricchio ha le idee chiare: «Abbiamo bisogno della politica e dell’Ice per far crescere questi numeri. Da parte nostra è ben chiaro che non dobbiamo retrocedere di un millimetro sull’altissima qualità che è il nostro tratto distintivo».