Storie Web martedì, Aprile 15
Notiziario

LAS VEGAS – Sta per iniziare il Google Cloud Next, l’evento annuale in cui Google Cloud annuncia le sue novità più importanti che metterà sul mercato nei prossimi mesi, e 20 minuti prima del discorso del Ceo Thomas Kurian, parte l’intrattenimento musicale creato con tool IA: musica e video sono stati realizzati strumenti di gen-AI tra i quali il nuovo sistema di creazione video Veo 2. Il montaggio è ancora umano, la direzione da imprimere a strumenti e fotogrammi è umana, ma la realizzazione dei singoli pezzetti che vengono fusi insieme è per lo più frutto di inferenze. Una perfetta espressione dell’IA che crea professionisti con i superpoteri in grado di compiere il lavoro di giorni in poche ore. Del resto, il filo rosso di tutto l’evento è proprio quello dell’IA che “serve davvero”, una miriade di strumenti in grado di cambiare (in meglio) il modo in cui si lavora.

Quindi si parte da un po’ di numeri. Kurian ci dice che Google ha 2 milioni di miglia di cavi che corrono per il mondo, oltre 4 milioni di sviluppatori che usano Gemini per fare codice, una costante accelerazione nel numero di persone che usano Vertex AI, la suite di gen-ai per professionisti, che in un anno si è ventuplicato e oltre 500 storie di successo della tecnologia Google Cloud applicata alle aziende. Una introduzione che anticipa gli annunci che vengono fatti da Sundar Pichai (un curioso gioco del destino quel cognome che finisce in “AI”), Ceo di Google e Alphabet.

E il primo è un annuncio che “non ti aspetti”: tutti quei chilometri di cavi sembrano a Pichai quasi sprecati per far funzionare “solo” l’infrastruttura di Google ed è così potente da avere evidentemente abbastanza capienza da poter esser messa a disposizione dei clienti esterni. Viene quindi lanciata il Cloud Wide Area Network (Cloud WAN), che rende disponibile alle aziende la rete privata globale di Google. Questa infrastruttura offre prestazioni fino al 40% superiori rispetto all’Internet pubblico, garantendo una connettività veloce e affidabile per le operazioni aziendali su scala globale. L’accesso a una rete di tale portata consente alle imprese di migliorare l’efficienza operativa e di offrire servizi più reattivi ai propri clienti. Perché alla fine di questo si tratta: l’IA apre mercati e migliora l’efficienza, ma ha bisogno di infrastruttura e Google dice di poterla fornire con un risparmio del 40% rispetto a quelle tradizionali.

E parlando di infrastruttura si arriva alla grande novità: Ironwood, il suo settimo processore di intelligenza artificiale, progettato per accelerare le applicazioni IA. Questo chip è ottimizzato per l’elaborazione in tempo reale, come quella necessaria per chatbot e assistenti virtuali, offrendo il doppio delle prestazioni per unità di energia rispetto al suo predecessore, Trillium. Ironwood rappresenta un passo avanti sia nell’efficienza energetica sia nella potenza di calcolo. Non sappiamo ancora quando verrà immesso sul mercato, ma adesso che Pichai ha preparato il terreno dell’infrastruttura, si arriva agli annunci più legati all’IA vera e propria.

Gemini 2.5: modelli avanzati per esigenze diverse

Nell’ambito della famiglia di modelli IA, Google ha annunciato Gemini 2.5 Flash che va a completare l’offerta dopo la presentazione di Gemini 2.5 Pro avvenuta alla fine dello scorso anno. Questi due modelli sono progettati per affrontare compiti complessi che richiedono analisi approfondite, come l’interpretazione di documenti legali o medici e Gemini 2.5 Flash è ottimizzato per applicazioni che necessitano di bassa latenza e alta efficienza, come assistenti virtuali reattivi e strumenti di sintesi in tempo reale. La possibilità di scegliere offre alle aziende la flessibilità necessaria ad adattarsi alle loro specifiche esigenze operative dal momento che la versione Flash costa molto meno della Pro per ogni utilizzo.

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