Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

Il gruppo Finiper Canova festeggia i 50 anni con il risultato migliore di sempre, chiudendo il fatturato 2023 sopra i 3 miliardi di fatturato e con oltre 200 milioni di Ebitda. Fondato nel 1974 da Marco Brunelli, in Italia ha lanciato gli ipermercati Iper La grande i: grandi superfici, inedite per il tempo, con l’introduzione di laboratori a vista e produzioni proprie come in un mercato.

Negli anni, però, Finiper Canova ha imboccato anche la via dei formati diversi dall’ipermercato: il primo passo in questo senso è stato l’acquisizione della catena Unes, per soddisfare le esigenze dei consumatori che richiedono un’esperienza d’acquisto di prossimità rispetto a quella offerta dagli ipermercati. Il gruppo ha inoltre lanciato l’etichetta il Viaggiator Goloso, che in poco tempo è diventato un brand iconico. Da ultimo, Finiper si è concentrata sui centri commerciali: dapprima con Piazza Portello a Milano, situato all’aperto e in pieno centro città, e poi con Il Centro di Arese inaugurato nel 2016, che con i suoi 200 negozi è uno dei più grandi shopping mall d’Europa. Soltanto nel 2023 ha registrato 20 milioni di visite ed è già in previsione un suo ulteriore ampliamento su un milione di mq.

Negli anni Iper si è evoluto in modo da non essere più soltanto ipermercato, ma anche ristorazione vera e propria, che esce dai confini delle aree di somministrazione all’interno del punto vendita per esplorare nuove avventure culinarie, a partire dai sei ristoranti con servizio al tavolo firmati Iper La grande i per arrivare a format differenti come Caffè Portello, Rom’Antica, Cremamore o il Ristò, nella sua veste totalmente rinnovata.«Siamo orgogliosi di quanto abbiamo conseguito nel 2023 – commenta Christophe Mosca, direttore generale gruppo Finiper Canova – guardiamo avanti con l’impegno di valorizzare ogni aspetto del gruppo, sviluppando non solo le realtà già esistenti ma anche valutando nuovi formati che rispondano alle mutevoli esigenze del mercato». In linea con questa visione, il gruppo ha deciso di uscire da Federdistribuzione. Una decisione, questa che è stata presa perché il gruppo – si legge in una nota – ritiene che «in una fase di trasformazione organizzativa, una posizione di autonomia rispetto a tutte le associazioni imprenditoriali di settore sia più funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi».

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