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Notiziario

Uno studio francese condotto su oltre 100.000 persone per 14 anni ha rivelato l’esistenza di un legame tra il consumo cronico di sette emulsionanti e il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Gli emulsionanti sono un tipo di additivi molto utilizzato nell’industria alimentare per migliorare sapore e aspetto degli alimenti.

Merendine, dolci confezionati, ma anche yogurt o pane industriale: è sorprendente come abbiano sempre lo stesso sapore. In realtà a conferire agli alimenti ultra-processati è l’uso nell’industria alimentare di alcuni particolari sostanze, gli additivi. Tra i più comuni ci sono gli emulsionanti: questi, riuscendo a tenere insieme due sostanze che altrimenti tenderebbero a separarsi, come olio e burro, migliorano l’aspetto e il sapore dei prodotti ultra-processati, e li rendono conservabili anche per molti periodi. Questo però non è quasi mai un bene per la salute di chi li consuma, soprattutto se lo fa tutti i giorni.

Negli ultimi anni, i rischi per la salute legati a un consumo eccessivo di cibi ultra-processati sono diventati oggetto di un numero sempre maggiore di studi, anche data la loro capacità di creare dipendenza. Ora un nuovo studio in Francia ha indagato per la prima volta il legame tra emulsionanti e rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. I risultati dello studio condotto su più di 100.000 adulti parlano chiaro: alcuni emulsionanti – i ricercatori francesi ne hanno individuati sette – possono avere un impatto negativo sul microbiota intestinale fino ad aumentare il rischio di insulino-resistenza e lo sviluppo di diabete di tipo 2.

Cosa sono gli additivi e dove si trovano

Lo studio, pubblicato sulla rivista specialistica The Lancet Diabetes & EndocrinologyTrusted Source, è stato condotto da un gruppo di ricercatori di diversi enti e istituzioni francesi, tra l’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, il cibo e l’ambiente (INRAE) e l’Istituto nazionale per la salute e la ricerca medica. L’obiettivo era quello di indagare se il consumo di emulsionanti avesse un ruolo nello sviluppo di diabete di tipo 2.

I cibi ultraprocessati legati a 32 effetti nocivi: rischio di morte aumentato del 21% per uno studio

Alla base di questo studio ci sono infatti due premesse. In primo luogo l’enorme consumo di cibi ultra-processati: in Europa e in Nord America –spiegano i ricercatori – dal 30% al 60% dell’apporto energetico giornaliero arriva da questi alimenti. Non solo merendine e biscotti, ma anche snack salati, piatti pronti o semi-pronti, bevande gassate. La lista è praticamente infinita.

Secondo punto: è un dato che gli additivi contenuti in questi alimenti non facciano bene. Oltre 75 studi prospettici in tutto il mondo hanno associato i cibi ulta-processati a un aumento del rischio di condizioni croniche.

Come è stato realizzato lo studio

In quest’ultimo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati di 104.139 adulti di entrambi i sessi (donne per il 79%), residenti in  Francia: questi hanno partecipato allo studio web NutriNet-Santé per 14 anni. Per due giorni ogni sei mesi, per tutta la durata della ricerca, i partecipanti hanno realizzato un diario alimentare molto dettagliato su ciò che mangiavano e bevevano in quei due giorni, indicando anche i brand dei prodotti industriali consumati.

Quali sono gli emulsionanti associati al rischio di diabete

Durante i 14 anni dello studio 1.056 partecipanti hanno sviluppato il diabete di tipo 2. I ricercatori hanno confrontano i dati inseriti nei loro diari alimentari con la qualità degli alimenti ultra-processati consumati e tenendo conto dei diversi fattori di rischio che avrebbero potuto contribuire all’insorgenza del diabete, come fumo, alcol, qualità nutrizionale complessiva della dieta, consumo di zucchero, attività fisica e storia familiare.

Mettendo insieme i dati, i ricercatori hanno confermato che il consumo cronico di sette emulsionanti era associato a un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. Gli emulsionanti sono: carrageni, fosfato tripotassico, esteri dei mono e digliceridi degli acidi grassi, citrato di sodio, gomma guarda, gomma arabica e gomma di xantaro. I ricercatori hanno però specificato che si tratta ancora di uno studio esplorativo, da cui non si possono trarre conclusioni generalizzate, ma i suoi risultati meritano di essere approfonditi per indagare l’impatto dei cibi ultra-processati sulla salute dei consumatori.

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