“Non è mai tardi per riconoscere un’ingiustizia, soprattutto se clamorosa, e per riparare. I metodi usati finora destano sconcerto e provocano amarezza. Ricevere giustizia, anche tardivamente, deve essere una priorità oltre che un percorso lineare, dove l’indipendenza, l’autorevolezza e l’equilibrio dovrebbero essere sempre garantiti, a chiunque, in ogni circostanza”.
A pronunciare queste parole sono state Anna Basta e Nina Corradini, ex atlete della nazionale di ginnastica ritmica che hanno denunciato di aver subito abusi e soprusi durante la preparazione atletica quando erano nelle “Farfalle di Desio”.
“Pochi giorni fa, tramite i legali Giovanni Frisoli e Vipsania Andreicich, le due ex farfalle hanno chiesto alla Procura Generale del Coni di annullare la sentenza 14 del 9 ottobre 2023 del Tribunale della Ginnastica con cui l’allenatrice azzurra della ritmica Emanuela Maccarani se la cavava con un’ammonizione ‘per aver pronunciato in più occasioni espressioni inadeguate nei confronti delle atlete'”.
A sostegno della richiesta di revisione, secondo i legali delle atlete, ci sono le 350 pagine di atti giudiziari dei pm di Monza che “traccerebbero un quadro di connivenze clamoroso tra procura sportiva, allenatrice e vertici di Federginnastica”.
Sulla richiesta delle ex atlete di riaprire il processo a carico della ex allenatrice, si è pronunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha parlato della loro “volontà di far riaprire il processo sportivo”, conclusosi in prima istanza con un ammonimento per la ct Emanuela Maccarani e con un non luogo a procedere da parte della Procura di Monza. “Non ho sentito Tecchi e lo farò nei prossimi giorni, ma mi sembra ci sia una volontà in termini di giustizia sportiva di riaprire il caso”, ha aggiunto.
Lallenatrice della nazionale di ritmica, Emanuela Maccarani al Tribunale federale nazionale della ginnastica, Roma, 29 settembre 2023 (Ansa)
L’indagine federale sulle ex Farfalle
Sono diverse le motivazioni che hanno spinto Anna Basta e Nina Corradini, insieme all’Associazione ChangeTheGame, a presentare una segnalazione alla Procura Generale del Coni; alla Commissione Federale di Garanzia della Federginnastica e alla Procura Federale della Federginnastica, per chiedere la riapertura delle indagini sul caso che ha coinvolto le allenatrici Emanuela Maccarani – anche direttrice tecnica dell’Accademia nazionale di ginnastica ritmica di Desio – e la sua assistente Olga Tishina. Entrambe erano state accusate di maltrattamenti reiterati verso le ginnaste davanti alla Procura di Monza che ha presentato una richiesta di archiviazione. A questa Anna Basta aveva presentato opposizione formale.
Oltre che a carico di Emanuela Maccarani, la nuova segnalazione è a carico del Presidente FGI, Gherardo Tecchi e del Procuratore Federale Michele Rossetti per “mancanza di terzietà, imparzialità e rispetto della segretezza delle indagini svolte: caratteristiche imprescindibili per i ruoli da loro ricoperti”.
La presentazione della segnalazione è stata annunciata lunedì 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – in una conferenza presso l’Associazione Stampa Estera, durante la quale sono stati distribuiti anche i dati delle violenze e degli abusi nello sport, relativi all’indagine condotta da Nielsen per conto di ChangeTheGame, tra febbraio e marzo 2023, su un campione di circa 1.500 intervistati.
In quella occasione la presidente di ChangeTheGame, Daniela Simonetti ha detto: “Anna e Nina hanno detto la verità. Non c’erano dubbi in merito. Ma la conseguenza logica sarebbe stata una presa di coscienza da parte del sistema sportivo che invece ha praticato il più classico del victim blaming, ribaltando la verità. Lo sport ha girato la testa dall’altra parte. Ma questo non è più accettato, né accettabile. Chiediamo giustizia e la chiediamo seguendo una strada maestra, chiediamo al Coni, al Procuratore Generale del Coni, prefetto Ugo Taucer di consentire indagini corrette, di disconoscere quelle viziate da pregiudizi, nell’interesse generale, nell’interesse delle bambine, nell’interesse dello sport che rischia di perdere la faccia, oggi più che mai”.
Anna Basta, la ginnasta che ha denunciato gli abusi, mentre attende di essere sentita all’udienza del processo sportivo contro le allenatrici della nazionale di ginnastica ritmica a Milano, 12 maggio 2023 (Ansa)
Nella stessa occasione, hanno parlato anche le ex ginnaste della nazionale che oggi chiedono nuovamente giustizia: Anna Basta e Nina Corradini.
“Questi due anni sono stati pieni di emozioni, positive e negative – ha sottolineato Anna – Positive, perché́ abbiamo potuto fare luce su tematiche importanti nell’ambito sportivo, riportando, così, l’attenzione sull’atleta e non sul numero in classifica. Negative… beh, perché̀ dopo due anni siamo ancora qui, a cercare giustizia, perché̀ vorremmo che il sistema sportivo tornasse alle sue origini. Parliamo di un sistema che ha ignorato centinaia di voci, dandoci delle imbroglione, quando bastava semplicemente prestare attenzione, fare un po’ di silenzio, e ascoltare”.
“Non è facile – ha concluso Nina – dopo una battaglia lunga due anni, con l’unico scopo di aprire uno spiraglio sulle ombre che si nascondono dietro la meraviglia della pedana, essere di nuovo qui, a chiedere che venga fatta giustizia. Ma siamo orgogliose di farlo, a ennesima dimostrazione che no, non abbiamo denunciato per invidia o per ricerca di visibilità. Abbiamo denunciato perché è nostra responsabilità e responsabilità di tutti, far sì che questo non accada più e che lo sport torni ad essere motivo solo di gioia e adrenalina. Perché i sogni delle atlete devono volare in alto e non essere soffocati dalla paura”.
Nina Corradini della nazionale italiana di ginnastica ritmica, 12 maggio 2021 (GettyImages)