Storie Web giovedì, Dicembre 12
Notiziario

Entro il 2027, il piano di risparmi di Ford include 2.900 addetti in meno in Germania. Altri grandi gruppi, come Audi e Siemens, vogliono ridimensionare la forza lavoro.

Il gigante dell’acciaio Thyssen-Krupp, altro gruppo simbolo dell’industria tedesca in profonda crisi, cancellerà 11mila posti di lavoro, di cui 5mila entro il 2030 e altri 6mila attraverso spin-off o cessioni. I tagli ammontano a circa il 40% della forza lavoro tedesca.

La ripresa non si vede

Ieri, tre istituti economici hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil tedesco nel 2025. Secondo l’Ifw di Kiel, l’economia dovrebbe ristagnare l’anno prossimo, dopo la contrazione dello 0,3% del 2023 e il -0,2% previsto per il 2024. A settembre, l’istituto prevedeva una crescita dello 0,5% per il 2025. «L’economia tedesca non riesce a liberarsi dalla stagnazione, non ci sono quasi segnali di ripresa», spiegano i suoi analisti.

«Quest’anno, l’economia continuerà il suo percorso a zig-zag da un trimestre all’altro, intorno alla linea dello zero, e probabilmente si ridurrà complessivamente dello 0,2%», ha dichiarato l’Istituto tedesco per la ricerca economica Diw, di Berlino. Nel 2025, la crescita dovrebbe fermarsi allo 0,2%. Problemi ciclici strutturali stanno «colpendo in particolare l’industria manifatturiera, la spina dorsale dell’economia tedesca», ha dichiarato Geraldine Dany-Knedlik, responsabile delle previsioni economiche del Diw.

Un po’ meno pessimista l’Ifo, che per il 2025 prevede una crescita dello 0,4%, se la Germania non riuscirà a superare i problemi strutturali, mentre con le giuste ricette di politica economica, potrebbe raggiungere l’1,1%. A settembre, l’Ifo prevedeva una crescita dello 0,9%.

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