Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, presenta le previsioni economiche di primavera dell’esecutivo comunitario; previsioni fatte anche alla luce dei tanti appuntamenti elettorali di quest’anno: “L’incertezza e i rischi al ribasso per le prospettive economiche derivanti dall’ambiente esterno dell’Ue sono aumentati. Anche l’incertezza politica globale è elevata, alla luce di una quota senza precedenti della popolazione mondiale che va alle elezioni”. Gentiloni traccia quindi un bilancio del 2023, spingendosi a fare pronostici sulle tendenze che si riscontreranno nell’Unione nel prossimo anno: “Il 2023 è stato un anno impegnativo per l’economia dell’Ue. Ma ora crediamo di aver girato l’angolo. Ci aspettiamo un aumento della crescita quest’anno e un’ulteriore accelerazione nel 2025”.

Più nello specifico, il commissario europeo all’Economia spiega che “dopo un 2023 difficile, l’attività economica ha registrato una ripresa nel primo trimestre di quest’anno. Si prevede che lo slancio economico accelererà nei prossimi trimestri, portando a un tasso di crescita annuo per l’Ue dell’1% quest’anno e dell’1,6% nel 2025”. Citando poi altri indicatori economici, Gentiloni specifica che “l’inflazione dovrebbe scendere ulteriormente e raggiungere l’obiettivo della Bce l’anno prossimo. I consumi dovrebbero guidare la crescita, mentre gli investimenti dovrebbero restare indietro. In questo contesto, NextGenerationEU è fondamentale per tamponare la debole domanda del settore privato. E tutto questo – richiama ancora l’ex premier italiano – in un contesto di elevati rischi geopolitici e di elevata incertezza”. A proposito dei consumi privati, in particolare, Gentiloni aggiunge che questi ultimi “sono destinati a guidare la ripresa economica, grazie alla continua forza del mercato del lavoro e l’aumento dei salari reali, che dovrebbero consentire il recupero del potere d’acquisto perduto”.

 

Debito pubblico, nell’Ue, negli Stati membri e in Italia

Passando poi al tema “debito pubblico”, sia nell’Ue che nei singoli Stati, il commissario all’Economia chiarisce che il primo “è destinato a riprendere a scendere nel 2024, mentre il rapporto debito/Pil aumenterà leggermente nel 2025”. Infatti, ha illustrato Gentiloni, “dopo una notevole riduzione nel 2022, lo scorso anno il disavanzo pubblico dell’Ue è aumentato marginalmente, dal 3,4% al 3,5% del Pil, a causa del deterioramento delle condizioni economiche e dell’aumento della spesa per interessi. Si prevede che la quasi completa eliminazione delle misure legate all’energia, la riduzione dei sussidi per gli investimenti privati, e il graduale miglioramento dell’attività economica porteranno a nuove riduzioni del deficit aggregato nell’Ue, al 3% e al 2,9% del Pil, rispettivamente nel 2024 e nel 2025”.

Per quanto riguarda i Paesi, “si prevede che 11 Stati membri registreranno un disavanzo pubblico pari o superiore al 3% del Pil nel 2024. Si prevede che questo numero scenderà a 9 nel 2025. Si prevede che entro la fine del 2025, nella maggior parte degli Stati membri, il rapporto debito/Pil sarà inferiore rispetto al 2020, pur rimanendo superiore al 60% in 12 Paesi”.

Venendo all’economia italiana, il commissario Ue spiega che le differenze sulle attese in Europa sul deficit italiano, rispetto a quelle di Roma, si spiegano con “proiezioni che non sono strettamente comparabili, perché il programma di stabilità presentato dall’Italia non contiene obiettivi di bilancio per il 2025 e per gli anni successivi. Una comparazione più seria potrà essere fatta nei prossimi mesi”. Sul debito, prosegue Gentiloni, nelle nostre previsioni c’è una crescita maggiore che nelle previsioni italiane perché “non contiamo l’annuncio del governo italiano, relativo a privatizzazione di asset pubblico, che ammonterebbe allo 0,7%, per cui mancano alla Commissione i dettagli per poterle valutare”.

Restando sul suo Paese, e commentando la questione Superbonus, Paolo Gentiloni rassicura: “Non siamo di fronte a un rischio-Grecia: siamo di fronte a una misura che certamente avrà avuto anche degli effetti positivi ma che, essendo andata fuori controllo, è diventata un elemento pericoloso. Il governo fa bene a nostro parere a porvi rimedio”.

Gentiloni prosegue: “Il Superbonus non è certo una decisione europea, tanto meno il controllo sul tiraggio del Superbonus. Quello che interessa all’Unione europea è che una parte di questo finanziamento, che fa parte del Pnrr, sia andata al miglioramento ambientale delle diverse abitazioni. E dal punto di vista delle politiche di bilancio, direi che la prudenza del governo rispetto a questa misura è più che comprensibile perché la misura, al di là dell’impatto positivo che può avere sull’attività delle costruzioni, però dal punto di vista dei conti pubblici italiani certamente si è mostrata molto molto pericolosa” ha evidenziato.

 

A novembre le richieste sull’aggiustamento di bilancio

Gentiloni, infine, anticipa che “dovrebbero arrivare a novembre” le richieste della Commissione sull’aggiustamento di bilancio, legato alla procedura per disavanzo eccessivo con il nuovo Patto di stabilità. “Si sta finalizzando la discussione tra la Commissione e i diversi governi” sull’ipotesi di presentare le decisioni “nel pacchetto di primavera, di giugno, ma presentare le raccomandazioni ai diversi Paesi nel pacchetto di novembre”.

Il commissario Ue specifica che i tempi non sono ancora stati decisi: “Farlo a giugno non consentirebbe di tener conto dei piani a medio termine, che i Paesi devono elaborare proprio nei mesi che ci separano tra il pacchetto di primavera e il pacchetto di autunno”, previsti dal semestre europeo. “Da qui viene la proposta dei nostri uffici di aprire le procedure a giugno annunciandole, ma fornire le raccomandazioni, anche alla luce dei piani a medio termine, con il pacchetto di novembre”. Gentiloni chiarisce che sarà “una cosa concordata con i Paesi membri”.

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