Parte il cantiere del centro Cuore (Cardiovascular Unique Offer ReEngineered): il Policlinico Gemelli, con il sostegno determinante di Fondazione Roma, riunisce in un nuovo edificio tutte le attività del dipartimento di Scienze cardiovascola e le organizza secondo il modello di cura che prende in carico i problemi di salute complessivi del paziente e non la singola richiesta di prestazione. Con una superficie complessiva di 27.000 metri quadri, il Polo Cuore che vedrà la luce in meno di tre anni ospiterà oltre 100 posti letto per degenza ordinaria, 28 posti di terapia intensiva, 16 postazioni day hospital, sale operatorie e tecnologie avanzate per l’imaging cardiovascolare e la telemedicina per un investimento complessivo di circa 77 milioni di euro. Oggi in Italia, un decesso su tre è attribuibile alle malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese con circa 220-230mila morti all’anno.
Come sarà strutturato il nuovo Polo “Cuore”
Si tratta di un modello unico in Italia e in Europa, sperimentato dal Dipartimento del Policlinico negli ultimi anni con risultati positivi in fatto di diminuzione della mortalità e di contenimento della spesa, in continuità assistenziale con le strutture sanitarie del Gemelli e del territorio. Il polo sanitario, con una superficie complessiva di 27.000 metri quadri, sarà dotato di 100 posti letto per degenza ordinaria, 28 posti di terapia intensiva, 16 postazioni di day hospital, 10 sale operatorie attrezzate con tecnologie avanzate per l’imaging cardiovascolare e la telemedicina. Spazio anche alla sostenibilità ambientale: il complesso sarà dotato di un impianto fotovoltaico da 180 kW, un sistema di climatizzazione a basso impatto ambientale e ampie vetrate per lasciare spazio alla luce naturale. L’obiettivo quando il Polo sarà a regime è quello di assicurare ogni anno almeno 2.000 angioplastiche, 4.000 coronarografie,800 impianti di device, 1.000 interventi cardiochirurgici, 800 studi elettrofisiologici, 400 interventi valvolari transcatetere e decine di migliaia di prestazioni ambulatoriali e telemedicina
Cambia il modello organizzativo: niente più cure frammentate
“Cuore è un progetto all’avanguardia – afferma Massimo Massetti, ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica e direttore del dipartimento Cuore – che mira a trasformare la cura delle malattie cardiovascolari non solo grazie a tecnologie di ultima generazione, ma soprattutto attraverso un modello organizzativo costruito intorno al paziente, in antitesi al sistema tradizionale, che troppo spesso frammenta i percorsi di cura”. “La realizzazione del Centro Cuore rappresenta un’infrastruttura strategica per Fondazione Policlinico Gemelli e un significativo passo avanti nella risposta ai bisogni di salute pubblica legati alle patologie cardiovascolari – spiega Daniele Franco, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – il nuovo polo integrerà competenze cliniche di elevato livello, tecnologie avanzate e modelli organizzativi innovativi, con l’obiettivo di garantire percorsi di cura più efficaci, sostenibili e centrati sulla persona”. “Questo progetto rappresenta per noi un rilevante investimento che mobilita risorse, pari a circa 77 milioni di euro – spiega Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma -. Attraverso un attento e costante monitoraggio del progetto, ci assicureremo che le sue finalità socio-assistenziali ed il valore aggiunto in termini di innovazione siano rispettati”.
Il progetto realizzato dal Gruppo Webuild
Il nuovo centro – che sorgerà all’interno del campus universitario – avrà un’impronta architettonica iconica e sarà un hub clinico e scientifico di livello nazionale per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie cardiovascolari. Il polo verrà costruito da WeBuild in meno di tre anni sulla collina prospiciente al Pronto soccorso. Il progetto, annunciato in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, sarà realizzato dal Gruppo Webuild con la controllata Nbi. “Con la realizzazione del nuovo Polo Cuore, Webuild mette a disposizione le competenze specialistiche maturate in anni di esperienza nel settore ospedaliero a livello globale”, sottolinea Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. “Investire in infrastrutture sanitarie oggi significa investire nel futuro, nella resilienza dei sistemi di cura e nella qualità della vita delle persone, dimostrando quanto l’integrazione tra ingegneria e tecnologia possa generare valore per le comunità”.