Witkoff: «Condoglianze a leader Hamas al-Hayya per morte figlio in raid Idf a Doha»
Steve Witkoff ha raccontato, nel programma “60 Minutes” della Cbs, di aver espresso le sue condoglianze al negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya per il figlio ucciso in un attacco aereo israeliano a Doha. «Gli abbiamo espresso le nostre condoglianze per la perdita di suo figlio, gli ho detto che anche io ho perso un figlio e che siamo entrambi membri dello stesso terribile club: genitori che hanno seppellito i propri figli», ha dichiarato Witkoff. All’incontro era presente anche il genero e consigliere del presidente americano Donal Trump, Jared Kushner, che ha spiegato che la loro conversazione ha avuto un impatto sui negoziati. «Quando Steve e lui (al-Hayya, ndr) hanno parlato dei loro figli, si è passati dal negoziare con un’organizzazione terroristica al vedere due esseri umani che mostravano una sorta di vulnerabilità l’uno nei confronti dell’altro», ha spiegato.
Hamas: almeno 45 persone uccise in attacchi dell’Idf domenica. Due stamattina
Due palestinesi sono stati uccisi da colpi esplosi dalle forze israeliane a est di Gaza City lunedì mattina. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, citando fonti ospedaliere, mentre l’agenzia di protezione civile e gli ospedali di Gaza hanno affermato che una serie di attacchi aerei israeliani ha ucciso almeno 45 persone domenica. «Almeno 45 persone sono state uccise a seguito degli attacchi aerei israeliani in varie zone della Striscia di Gaza», ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di protezione civile, che opera come servizio di soccorso sotto l’autorità di Hamas. Quattro ospedali di Gaza hanno confermato il bilancio delle vittime, affermando di aver accolto i morti e i feriti.
Autorità Gaza: 97 morti e 8o violazioni della tregua da parte di Israele dal 10 ottobre
L’ufficio stampa del governo di Gaza ha affermato che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 97 palestinesi dall’entrata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia, il 10 ottobre. L’ufficio ha aggiunto in una nota di aver documentato 80 violazioni della tregua da parte di Israele, che a suo dire costituiscono una palese violazione del diritto internazionale umanitario. “Queste violazioni spaziano dal fuoco diretto contro i civili ai bombardamenti e agli attacchi deliberati, all’uso di attacchi aerei simultanei e all’arresto di numerosi civili”, si legge nella nota, “queste pratiche riflettono il continuo approccio aggressivo dell’occupazione, il suo chiaro desiderio di escalation sul campo e la sua costante sete di sangue e uccisioni”. Lo riporta Al Jazeera.
Padre Romanelli, parroco a Gaza: «Penso che tregua tenga, c’è voglia di dire basta»
Padre Gabriel Romanelli, il parroco della chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, è intervenuto domenica sera a “Che Tempo Che Fa” sul Nove: «Penso che la tregua tenga, nonostante quell’attentato nel sud e i tanti bombardamenti di oggi e non si sa quanti morti. Il valico del sud domani riapre, è segno che la tregua resiste e quindi sia un primo passo verso la fine della guerra”. “Finita la tregua, non finita, questa incertezza crea una disperazione più grande tra la gente”, tuttavia “soprattutto c’è il sentimento generale di stanchezza, sia tra i palestinesi che tra gli israeliani: tutti sono stanchi di questa guerra e c’è voglia di dire basta”. Romanelli ha raccontato che in questi giorni è potuto uscire dalla parrocchia e “si vede ancora più distruzione” rispetto a all’ultima volta che era uscito un mese fa. “Non ho visto tante tende come prima, ma le persone ora stanno cercando dove mettersi, ovunque. C’è violenza in città. C’è la polizia di Hamas, fino a che non verrà la forza internazionale”. “Arrivano pochi aiuti specie al nord. Noi per fortuna come Chiesa – ha spiegato – continuiamo ad aiutare migliaia di famiglie. Per esempio ora distribuiamo sacchetti con 8 chili di verdura e frutta. Un chilo di verdura prima costava 100 euro, ora si sono abbassati i prezzi e costa 10 euro al chilo, ma egualmente non se la possono permettere, le banche sono distrutte”.
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