Sono almeno 15, secondo l’agenzia palestinese Wafa, i civili uccisi nei raid israeliani, dieci dei quali appartenenti alla stessa famiglia. Aerei da guerra israeliani – riporta la Wafa – hanno colpito un’abitazione appartenente alla famiglia Al-Farra nelle vicinanze della zona di Al-Mahatta a Khan Yunis, uccidendo dieci membri della famiglia e ferendone altri.
Altri tre civili sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti in un bombardamento di droni israeliani che ha preso di mira un gruppo di civili nella zona di Al-Atatra a ovest di Beit Lahia. Un civile è stato ucciso e altri sono rimasti feriti in un attacco di droni israeliani nella zona di Al-Mawasi, a ovest della città di Rafah.
L’artiglieria israeliana ha bombardato anche i quartieri di Al-Salam e Al-Manara nel sud di Khan Yunis, mentre attacchi aerei hanno preso di mira l’area settentrionale di Rafah, nella parte meridionale di Gaza. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra è salito, secondo Hamas, a 50.886. Oltre 115.875 persone sono rimaste ferite.
Il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, non usa mezzi termini: a Gaza c’è una «situazione drammatica, catastrofica, vergognosa, dobbiamo dirlo, dove la dignità delle persone, di quei 2,3 milioni di persone, non è tenuta in minima considerazione. Non possiamo pensare che siano tutti collusi col terrorismo e con il crimine. È molto difficile prevedere», sottolinea il cardinale, «cosa accadrà. Vediamo cosa sta accadendo ora. C’è molto non detto perché pochi sono presenti nel territorio e quindi sanno esattamente cosa sta accadendo».