Per i 48mila lavoratori del settore gas-acqua arriverà un aumento economico sui minimi di 260 euro, dopo che è stato firmato l’accordo per il rinnovo del contratto di categoria tra le associazioni datoriali Utilitalia, Proxigas, Assogas e Anfida e Filctem, Femca e Uiltec. L’accordo sarà valido per il triennio 2025-2027. Per Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia «l’accordo raggiunto conferma la solidità del sistema di relazioni industriali del settore e contribuisce a creare i migliori presupposti per affrontare le sfide che il contesto richiede, in uno scenario industriale ed economico caratterizzato da continue trasformazioni tecnologiche e dal forte impatto dei sistemi di intelligenza artificiale, mettendo al centro la valorizzazione delle competenze dei lavoratori ed il benessere organizzativo, come leve di accrescimento della competitività delle imprese».
L’aumento
Per determinare l’aumento economico, le parti hanno tenuto conto non solo delle previsioni Ipca per il triennio 2025-2027 ma anche dell’eccezionale picco inflattivo registrato nel precedente triennio. Le due cose, come spiega una nota delle associazioni datoriali, hanno portato a concordare un aumento a regime di 260 euro sui minimi. La prima tranche degli aumenti concordati arriverà nella busta paga di luglio, dopo l’approvazione dell’ipotesi di accordo da parte delle assemblee dei lavoratori. In aggiunta, per la vacanza contrattuale è stata prevista un’erogazione una tantum di 230 euro. Le associazioni datoriali, in una nota, si dicono soddisfatte per la chiusura del negoziato in tempi molto rapidi e per il raggiungimento di un’intesa che «salvaguarda da un lato il potere d’acquisto dei lavoratori, a fronte dell’eccezionale picco inflattivo del passato triennio, e, dall’altro lato, la sostenibilità per le imprese, impegnate in importanti investimenti nelle infrastrutture e nella qualità del servizio, garantendo la stabilità normativa e la continuità di tutela delle comunità servite».
L’incentivo per la produttività
Oltre a questo sono state definite ulteriori risorse per incentivare la produttività per il 2026 e il 2027, come i 15 euro legati al raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia e qualità del servizio sulla base dei parametri utilizzati da Arera, e per accrescere il welfare contrattuale, come i 7 euro fra previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa e assicurazione invalidità e premorienza. Lo stanziamento di risorse nella produttività costituisce anche l’elemento di compensazione su cui si basa il rinnovato metodo salariale per la gestione degli scostamenti dell’inflazione a fine triennio.
La riforma degli inquadramenti
Sul piano normativo le parti hanno concluso il lavoro di revisione del modello contrattuale di classificazione del personale per renderlo più idoneo a cogliere l’evoluzione dei processi di lavoro e delle competenze professionali: questo attraverso l’aggiornamento dei profili professionali esemplificativi, la valorizzazione delle soft skills e l’individuazione di range di inquadramento per le figure dal 2° al 6° livello sulla base di fattori distintivi di professionalità consolidate, con effetto a partire dal 2027. È stato inoltre valorizzato il sistema di relazioni industriali, con il rafforzamento dell’Osservatorio Nazionale e l’estensione delle sue competenze a temi strategici quali l’intelligenza artificiale, la sostenibilità e la direttiva sulla parità retributiva. Dato il grande rilievo del tema, le parti hanno deciso anche di rafforzare l’impegno all’operatività dell’Organismo bilaterale nazionale per la sicurezza.
La conciliazione vita-lavoro
L’accordo, tenendo conto dell’evoluzione dei tempi di lavoro, dell’importante utilizzo del lavoro agile e delle esigenze di conciliazione vita-lavoro, ha previsto dal 1° gennaio 2026 l’allineamento degli orari a 38 ore medie settimanali per tutti i lavoratori, riducendo di mezz’ora l’orario di lavoro contrattuale. Sempre nella logica dell’empowerment organizzativo sono stati anche individuati miglioramenti normativi ed economici per la reperibilità, con l’obiettivo di ridurre i disagi di una prestazione che resta strategica per la sicurezza e la continuità dei servizi alla cittadinanza. Infine questo rinnovo si caratterizza anche per l’attenzione ai più fragili, con il rafforzamento delle tutele in materia di pari opportunità, inclusione, azioni sociali e con la modifica della normativa sul trattamento per malattia ed infortunio non professionale, introducendo comporti più favorevoli per i disabili ed i malati gravi.