«Oggi nei social media, su piattaforme come Instagram o TikTok, sei fortunato se hai da 3 a 6 secondi di attenzione dei tuoi utenti; nelle nuove dimensioni virtuali l’engagement medio è di 13 minuti» – ha sottolineato Dina Fierro, vice president senior, web3/Metaverse Group presso Shiseido Americas.
Un elemento comune che caratterizza sia i social media che i nuovi spazi digitali è il ruolo dei creator. Oggi il 72% degli operatori pubblicitari negli Stati Uniti sta spostando i propri investimenti verso l’influencer marketing anziché finanziare collaborazioni con celebrities. I creator aiutano i brand a condividere storie e valori, e queste conversazioni stanno influenzando notevolmente il rapporto con la cosmetica, così come la percezione della salute e del benessere delle persone.
«Quando consideriamo l’economia dei creator nel gaming e negli spazi virtuali, i creator stanno avendo un impatto disarmante – ha aggiunto Fierro -: possono aiutare a vendere enormi quantità di prodotti, opere d’arte e servizi perché possono catturare le generazioni più giovani e trovare nuovi codici che differiscono profondamente dagli stereotipi di bellezza di vecchio stampo». In un tale scenario, la regola principale da seguire sembra essere l’autenticità: «Le comunità virtuali sono molto sensibili ai prodotti e agli strumenti di marketing, e creator e brand devono trovare una strategia comune per offrire un’esperienza qualitativa e di valore ai partecipanti. I mondi virtuali saranno meno guidati dagli algoritmi e allo stesso tempo più partecipativi, facilitando la creazione a più mandi di contenuti e prodotti e la scambio reciproco».
Oltre a consentire a più persone di interagire e condividere valori, l’universo virtuale offre enormi opportunità per la personalizzazione ed esperienze altamente individuali. «L’industria della bellezza è una delle prime a fornire nuovi modelli per archetipi, tipi di pelle, carnagioni ed età diverse – ha sottolineato Robin Raskin, fondatrice di Virtual Events Group. È una vera opportunità per il settore, che può assumere un ruolo di leadership e guidare l’evoluzione sociale in uno spazio incredibilmente diversificato, multiculturale e multietnico».
Lo stesso ottimismo è stato condiviso da Valerie Vacante, VP of Solutions Innovation di Dentsu: «L’aspetto positivo delle piattaforme tecnologiche e del gaming è che le persone, quando creano i loro avatar nei mondi virtuali, possono mostrare chi sono, senza tutti gli ostacoli fisici e le barriere sociali della vita reale. Il virtuale è una dimensione accessibile a tutti, dalle persone con disabilità alla comunità LGBTIQQ, e questo porterà a grandi cambiamenti nella quotidianità dei prossimi anni».