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“Io e Dodi decidemmo di provare, sicuri che ci avrebbe fatto suonare da dio. Poi però salimmo sul palco e mentre gli altri intonavano il primo brano, passammo subito al finale. Eravamo fattissimi!”, ha raccontato Roby Facchinetti, ricordando quella volta (l’unica) in cui provò a fumare della marijuana prima di un’esibizione.

Il prossimo primo maggio, Roby Facchinetti compirà 80 anni. Il noto tastierista dei Pooh ha ripercorso la sua lunga carriera con la band, dagli esordi a quella volta in cui insieme a Dodi Battaglia fumarono della marijuana prima di salire sul palco. “Posso dire di aver trascorso più tempo con loro che con le mie moglie e figli”, ha raccontato in una lunga intervista a Il Corriere della Sera.

“Io e Dodi fumammo marijuana prima di salire sul palco, eravamo fattissimi”

Nel corso della sua lunga carriera, Facchinetti ha sempre cercato di rimanere lontano dagli eccessi, come gli alcolici e il fumo. A ‘proteggerlo’ le sue radici bergamasche, anche se in un’occasione perse un pò il controllo. Fu la prima e ultima volta. Salì sul palco dopo aver fumato della marijuana con Dodi Battaglia: 

Una volta a New York ci regalarono un pacchetto di sigarette alla marijuana. Io e Dodi decidemmo di provare, sicuri che ci avrebbe fatto suonare da dio. Poi però salimmo sul palco e mentre gli altri intonavano il primo brano, io e Battaglia passammo subito al finale. Eravamo fattissimi! Inutile dire che quella per me fu la prima e ultima volta».

Anche dall‘alcol Facchinetti ha sempre cercato di tenersi piuttosto lontano, tanto che nella sua vita ricorda una sola sbornia, anche in questo caso con gli amici e colleghi dei Pooh:

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Una volta eravamo a Maui, alle Hawaii e io avevo passato una notte insonne per comporre “La mia donna”. Ero così euforico che la sera dopo, al ristorante, mi feci tre cocktail Mai Tai a stomaco vuoto. Tutto cominciò ad apparirmi doppio, vedevo due Canzian. Anche qui, prima e ultima sbornia della mia vita. 

La carriera dei Pooh

I primi passi de  Pooh nel mondo della musica non furono facili. Era la seconda metà degli Anni Sessanta: “Le band musicali avevano tante spese, per esempio l’acquisto degli strumenti, la manutenzione. Io e Riccardo (Fogli, ndr) tante volte ci siamo divisi un panino”. Poi, con il passare del tempo, per il gruppo la situazione divenne sempre più facile e arrivò il successo, tanto che oggi Facchinetti confessa: “Abbiamo imposto un canone, abbiamo inventato un nuovo modo di fare musica”.  Il batterista, alla vigilia dei sui 80 anni, ammette di aver trascorso più tempo con loro che con le moglie e i figli. E a proposito di Patty Pravo: 

Penso sia stata una delle pochissime italiane davvero “dive”. Mi ricordo bene quando lei stava con Riccardo e capitava di incrociarla in qualche città: pellicce, Rolls con vetri oscurati, camere d’albergo blindate. Una volta sotto al nostro hotel vedemmo una folla di trecento persone ed erano tutte lì per lei».

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