Storie Web lunedì, Marzo 10
Notiziario

Per le risorse previste per il piano di Difesa Ue «dobbiamo necessariamente pensare ad un intervento anche del sistema privato, perché gli Stati oggi non hanno grandi spazi di indebitamento. Come privati innanzitutto penso alla Bei e bisogna poi creare un mercato finanziario europeo per la difesa». Così il ministro il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, ai microfoni di Maria Latella su Radio 24. Foti ha chiarito che «si parla di 650 miliardi di euro come ipotesi di utilizzo in 4 anni e 150 miliardi di prestiti dell’Ue agli Stati membri. Se pensiamo che il prestito per il PNRR all’Italia ammonta a 120 miliardi, capiamo che 150 miliardi tra tutti gli Stati membri non è una grande cifra».

Lo scostamento di bilancio per la politica di difesa

Quanto al prossimo voto in Parlamento dello scostamento di bilancio, il ministro ha aggiunto: «Innanzitutto lo scostamento di bilancio che si dovrà votare riguarda soldi destinati ad una politica di difesa, non di riarmo. Ritengo che nel momento in cui saranno fatte tutte le necessarie valutazioni, non mancheranno i voti necessari per approvare un eventuale scostamento di bilancio che non mi pare sia previsto nella misura ipotizzata di 30 miliardi di euro».

Invio truppe italiane ultimo tema da porsi

 L’invio di truppe italiane in Ucraina, invece, «in questo momento è l’ultimo tema da porsi». Per Forti, «Giorgia Meloni è stata molto chiara e tempestiva quando ha chiesto l’estensione delle tutele dell’Art. 5 del Trattato Nato all’Ucraina. Una volta raggiunto l’accordo di pace e definita la missione internazionale di Peace keeping sotto la guida dell’Onu si potrà valutare la partecipazione degli Stati a questa operazione internazionale». Sul Piano di Riarmo presentato da Ursula Von der Leyen, ha aggiunto: «ReArm Eu non è sicuramente il miglior brand da indicare ai cittadini europei e forse sarebbe stato meglio chiamarlo Defense Eu, perché sarebbe stato più facile far passare il concetto della politica di difesa, che è necessaria in questo momento»

Salvini su Macron? Meglio usare vocabolario istituzionale

 Da Foti è arrivata anche una critica al collega di governo Matteo Salvini. Commentando l’aggettivo “matto” rivolto nei giorni scorsi dal vicepremier al presidente francese Emmanuel Macron, il ministro ha dichiarato infatti: «Ritengo che quando si parla soprattutto di persone che ricoprono cariche in altri ambiti e Paesi la cosa migliore sia usare un vocabolario politico istituzionale, però devo ricordare che non ho mai visto tanta attenzione quando per esempio il ministro degli esteri francese Darmanin insultò Giorgia Meloni o quando il presidente Macron definì i populisti la lebbra dell’Europa. Comprendo l’interesse mediatico per cercare di dare qualche scossone alla maggioranza, ma non penso che l’apertura della questione sia stata solo da parte di Salvini, mesi orsono era stata da parte francese»

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.