Storie Web mercoledì, Aprile 23
Notiziario

Per allargare la base imponibile l’Italia dovrebbe considerare l’eliminazione della flat tax sui lavoratori autonomi. È questa una delle raccomandazioni che si leggono nel Fiscal Monitor appena pubblicato a Washington dal Fondo Monetario Internazionale. “Le economie avanzate con popolazioni in invecchiamento – si legge nel rapporto – dovrebbero rivedere le priorità di spesa, promuovere riforme delle pensioni e della sanità, eliminare incentivi fiscali inefficienti, ampliare la base imponibile e perseguire politiche attive del lavoro per la loro forza lavoro in età lavorativa, inclusi i migranti. L’ampliamento della base imponibile può comportare l’eliminazione delle esenzioni e il miglioramento dell’efficienza delle spese fiscali (Spagna, Regno Unito e Stati Uniti), l’aumento progressivo delle imposte sul reddito (Stati Uniti) o l’eliminazione della flat tax sul lavoro autonomo (Italia). Gli aumenti permanenti della spesa per la difesa dovrebbero essere accompagnati da piani di finanziamento credibili che illustrino come tali aumenti saranno finanziati gradualmente, insieme al mix previsto di aumenti fiscali e tagli alla spesa, a seconda dello spazio fiscale disponibile del paese”.

Rischi in aumento per le prospettive fiscali

Con un occhio al quadro complessivo a livello globale il rapporto Fmi sottolinea che “i rischi per le prospettive fiscali si sono ulteriormente intensificati”, e i livelli di debito “potrebbero aumentare ancora di più qualora le entrate e la crescita economica dovessero diminuire in modo più marcato rispetto alle previsioni attuali, a causa dell’aumento dei dazi e dell’indebolimento delle prospettive di crescita”. Secondo gli esperti del Fondo l’escalation delle incertezze geoeconomiche potrebbe accentuare i rischi legati al debito pubblico, spingendo verso un aumento della spesa, in particolare per la difesa. “Potrebbero inoltre crescere le richieste di sostegno fiscale da parte dei più vulnerabili e aumentare gravi perturbazioni derivanti da shock commerciali, aumentando ulteriormente la spesa”.

Debito pubblico globale, +2,8 punti nel 2025

Secondo le stime del Fiscal Monitor, un aumento significativo dell’incertezza geoeconomica potrebbe comportare un incremento del debito pubblico a livello mondiale di 2,8 punti percentuali quest’anno, più del doppio delle stime per il 2024 spingendo il rapporto debito/Pil a oltre il 95%. In questo scenario “è probabile che questa tendenza al rialzo continui, con il debito pubblico che si avvicinerà al 100% del pil entro la fine del decennio”.

L’invito a riordinare ii conti pubblici

Un’altra raccomandazione degli economisti Fmi, “in un mondo incerto e in rapido cambiamento”, riguarda il riordino dei conti pubblici, che dovrebbe costituire una priorità per tutti i Paesi. L’invito è quindi di “adottare politiche prudenti all’interno di solidi quadri fiscali, al fine di rafforzare la fiducia del pubblico e contribuire a ridurre l’incertezza”. La politica fiscale “dovrebbe dare priorità alla riduzione del debito pubblico e alla creazione e all’ampliamento di margini di manovra per far fronte alle pressioni di spesa e agli shock economici”. I Paesi con poco margine fiscale – sottolinea ancora il rapporto – dovrebbero adottare piani di consolidamento graduali e affidabili, sfruttando gli stabilizzatori automatici come i sussidi di disoccupazione. Le nuove spese devono essere compensate con tagli o nuove entrate. I paesi con più flessibilità devono usare le risorse con cautela, seguendo piani a medio termine. Gli aiuti fiscali a imprese e comunità colpite da shock commerciali devono essere temporanei, mirati e trasparenti.

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