
A inizio dicembre è arrivato anche il riconoscimento dei mercati azionari, con il passaggio dall’indice delle Small Cap di Borsa Italiana a quello delle Mid Cap. Il titolo di Fiera Milano, del resto, è cresciuto del 264% dal novembre 2023 al novembre 2025, raddoppiando il valore di mercato, da 250 a 575 milioni di euro.
Le previsioni per il 2026
Un bel segnale per il gruppo fieristico milanese, che raccoglie i frutti del Piano di sviluppo presentato ad aprile 2024, con risultati in crescita costante confermati anche dall’ultima novestrale, chiusa a quota 231,8 milioni di euro di ricavi, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, e un Ebitda a 71,6 milioni (+15%). «Questi dati ci fanno sperare in una chiusura d’anno migliore rispetto alle previsioni di budget – spiega l’amministratore delegato e direttore generale Francesco Coni -. Quindi pensiamo di poter raggiungere la parte alta nella forbice di fatturato previsto, tra i 350 e 370».
L’aspetto di cui Conci si dice più soddisfatto è che tutte le linee di business stanno contribuendo a questa crescita: dal core business delle manifestazioni espositive ai congressi, dai servizi e allestimenti, fino alla nuova divisione Entertainment, che si prepara a ricevere una forte accelerazioni con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina (di cui è partner ufficiale). Due dei padiglioni di Rho Pero, infatti, si preparano a ospitare alcune gare dei Giochi olimpici, mentre il centro confressi MiCo Alliance ospiterà il Media Center dell’evento. «Oltre al valore di visibilità e accreditamento che ci deriva da questa partnership, la grande legacy delle Olimpiadi sarà tutto quello che noi stiamo costruendo sopra queste infrastrutture – precisa Conci -. Fiera Milano è, e sarà sempre più, un luogo che non solo ospita e organizza eventi B2B, ma che inoltre si apre ai giovani e al territorio, a grandi eventi sportivi e musicali. Fondazione Fiera Milano (principale azionista del gruppo, ndr) ha inserito nel nuovo piano industriale nuovi investimenti per adeguare le strutture e ampliare ulteriormente la nostra offerta in questo segmento di mercato, creando anche un’alternativa per i grandi eventi che oggi si tengono nel centro di Milano e che a volte creano difficoltà nella convivenza con il tessuto urbanizzato della città».
Le sfide per il biennio 2026-2027
Se il 2025 chiude dunque con numeri in crescita, Fiera Milano è già al lavoro per gli obiettivi del biennio 2026-2027, che dovrà consolidare il gruppo tra i primi cinque operatori fieristici europei, attraverso investimenti su tre direttrici: «innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità», aggiunge l’amministratore delegato. «Raggiungere una coerenza di tutti gli asset è fondamentale per costruire l’accelerazione e la crescita che saranno oggetto del nuovo piano», spiega Conci, che con il suo team è già al lavoro per definirne l’ossatura. «Il ruolo di Fiera è quello di co-progettare, cioè di mettersi a disposizione dei sistemi industriali e associativi che costituiscono il portafoglio della gran parte dei nostri eventi ospitati, per aiutarli a valorizzare questi eventi, in un’ottica competitiva internazionale. Il nostro mercato, i nostri segmenti industriali stanno vivendo le loro difficoltà. Noi siamo convinti che una parte della ricchezza generata della fiera possa essere reinvestita insieme a loro per creare dei prodotti che possano guardare verso un futuro di crescita».
Questo si traduce in tre linee di attività, che prenderanno forma già a partire dai prossimi mesi, per diventare poi lo scheletro del nuovo piano di sviluppo: «Innanzitutto, la richiesta a Fondazione di investire per rinnovare il sito di Rho, progettato e realizzato ormai venti anni fa, quando il mondo delle fiere era completamente diverso. Oggi il sistema si sta evolvendo e noi siamo pronti, insieme ai nostri clienti e partner, a ripensare i modelli per renderli attuali e in grado di competere a livello internazionale».












