Storie Web mercoledì, Marzo 12
Notiziario

Il gruppo Hera e inaugura a Imola (Bologna), nel cuore della Motor Valley, il primo impianto nel suo genere a livello europeo in grado di rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale. Si chiama Fib3r, un nome all’insegna delle tre R che sono alla base del progetto: recover, reduce, reuse. Attraverso un processo di pirogassificazione, la fibra rigenerata mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza di quella vergine, garantendo un utilizzo in vari settori, dall’automotive all’aerospaziale, dalla nautica all’arredo, fino al tessile e alla moda.

Capacità di 160 tonnellate

L’investimento complessivo per la realizzazione dell’impianto ammonta a 10 milioni di euro, di cui 2,2 da fondi Pnrr. Ad oggi, nell’impianto si prevede un trattamento di 320 tonnellate in entrata per una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine nel ciclo di vita, calcola l’azienda.

Per la rigenerazione 2 miliardi

«Nel suo genere Fib3r è il primo impianto in Europa per il riciclo della fibra di carbonio, con l’obiettivo di promuovere filiere corte e circolari, in linea con la nostra strategia di rendere i nostri territori più competitivi e resilienti – afferma Orazio Iacono, amministratore delegato del gruppo Hera –. Fib3r rappresenta, inoltre, un esempio concreto di come Hera sia in grado di combinare innovazione tecnologica e sostenibilità sfruttando la cross fertilization tra le competenze all’avanguardia delle varie filiere del gruppo. Il recupero della fibra di carbonio non solo consente di ridurre l’impatto ambientale di questi scarti, ma crea anche nuove opportunità di mercato in settori strategici dell’industria. Investire in infrastrutture circolari di questo tipo significa aumentare la resilienza delle filiere produttive, ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche e, al contempo, creare valore attraverso modelli di business sostenibili».

«Con oltre 100 impianti all’avanguardia e 5 nuove strutture in corso di realizzazione, abbiamo consolidato nel tempo la più grande e moderna piattaforma impiantistica del Paese per il trattamento e recupero di materia, rafforzando il nostro ruolo di operatore di riferimento nel settore e di motore dell’economia circolare in Italia. Il nostro Piano industriale conferma questa strategia con investimenti per 2 miliardi di euro nel periodo 2024-2028 destinati alla rigenerazione delle risorse, un impegno che punta a generare valore per tutti i nostri stakeholder», ricorda Iacono.

Herambiente e i partner

L’impianto di Imola è stato messo a punto dalla controllata Herambiente, operatore nazionale nel recupero e trattamento dei rifiuti, che da tre anni aveva iniziato a sperimentare il processo di recupero delle fibre di carbonio, in collaborazione con il dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con il partner tecnologico Curti Costruzioni Meccaniche, azienda ravennate che si occupa di produzione di macchine automatiche per applicazioni industriali.

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