Storie Web mercoledì, Luglio 23
Notiziario

Lo smaltimento delle ferie è strutturalmente diventato una previsione della generalità delle organizzazioni e una priorità per i manager i cui bonus sono spesso legati a questo tema, dato che il costo relativo alle ferie non godute è considerato una voce di bilancio: un costo di competenza dell’esercizio in cui le ferie maturano. Leggendo molti accordi aziendali di secondo livello, la fruizione delle ferie la prassi è di indicarla come una priorità per favorire il riposo e il benessere dei lavoratori. Ma, va detto, anche per raggiungere gli obiettivi dei conti.

L’algoritmo per programmare le ferie

Per aiutare nella distribuzione delle ferie ed evitare troppo affollamento in determinati periodi mandando in crisi le organizzazioni Peoplelink ha messo a punto un software che consente di configurare i piani ferie su base annuale o variabile, definire chiusure aziendali, lavorare in ore, giorni o mezze giornate, stabilire minimi, massimi e percentuali da programmare, con un livello di personalizzazione molto elevato. In pratica i dipendenti propongono le date delle proprie ferie confrontandosi con i colleghi, i manager supervisionano e approvano le richieste e l’ufficio delle risorse umane verifica la coerenza tra pianificazione e realtà, per garantire la continuità operativa. Tiziano Bertolotti, ceo di Peoplelink spiega che «l’obiettivo è aiutare le aziende ad evitare la concentrazione delle ferie in poche settimane, minimizzare gli errori e rendere efficiente la produttività anche nei periodi di ferie. Programmarle in anticipo, distribuire meglio i periodi di assenza, rendere trasparente il processo e adattarlo alle esigenze reali dell’organizzazione è oggi fondamentale, sia per il benessere delle persone sia per la sostenibilità economica delle imprese».

La maggiore continuità produttiva

Complice anche la globalizzazione, la fermata agostana delle aziende si è via via ridotta e la gran parte tende a dare continuità all’apertura degli stabilimenti produttivi, approfittando anche per fare le necessarie attività di manutenzione. Nelle abitudini degli italiani negli ultimi anni c’è stato un progressivo cambiamento nella scelta dei periodi in cui fare le vacanze, tendendo a distribuirle di più e a concentrale meno in agosto. Come ha evidenziato un recente sondaggio Ipsos, nell’ambito dello studio Future4Tourism, quasi i tre quarti dei lavoratori fa ferie tra luglio e settembre, con un calo di 4 punti percentuali rispetto all’anno prevedente, ma sono praticamente raddoppiati, passando dal 12 al 24%, quelli che evitano i periodi più affollati dell’estate.

I fattori che fanno evitare agosto

Nella scelta del periodo estivo nel 2025 si conferma un cambiamento già osservato nel 2024: luglio e agosto sono ormai alla pari nelle preferenze degli italiani, entrambi con il 37% delle scelte, mentre settembre attrae il restante 24%. Gli italiani cercano di evitare agosto non solo per i costi elevati e l’affollamento, ma anche per il timore di temperature eccessivamente calde, nonostante giugno stia già sorprendendo con ondate di calore particolarmente aggressive e lunghe. Le motivazioni di chi rinuncia alle ferie estive sono anche economiche. Altri fattori che influenzano le scelte degli italiani riguardano soprattutto impegni familiari non conciliabili con l’allontanamento da casa.

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