Storie Web mercoledì, Giugno 26
Notiziario

Dalle prenotazioni mediche agli esami specialistici, dal pagamento dei ticket alla possibilità di consultare i propri referti online, saranno diverse le funzioni a disposizione degli italiani da qui a pochi mesi. Entro la fine dell’anno sarà disponibile il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) che darà la possibilità di usufruire di molteplici servizi.

I cittadini e gli operatori sanitari potranno avere facilmente a disposizione informazioni importanti riguardanti la propria salute: dalle vaccinazioni ai risultati delle analisi del sangue, dalle allergie alle prescrizioni del medico per acquistare i farmaci. Può capitare a tutti di perdere referti o materiali che contengono informazioni che sarebbe meglio tenere sempre a portata di mano. Per evitare inconvenienti e aiutare medici e infermieri a ricostruire la storia clinica di un paziente, in Italia è in corso lo sviluppo del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 (Fse). Si tratta di un portale digitale in cui vengono registrate tutte le informazioni relative alla salute dei cittadini del nostro Paese. Un progetto pionieristico in Europa che dovrebbe vedere il suo completo sviluppo entro il 2026.

Le prestazioni disponibili entro la fine del 2024

Entro la fine del 2024 sarà possibile utilizzare il Fse su tutto il territorio nazionale per quattro prestazioni principali: la prenotazione di esami e visite, il pagamento di ticket sanitari, la consultazione dei referti medici e anche la scelta o il cambiamento del medico di base.

“Il Fascicolo sanitario elettronico avrà una ricaduta importante sulla vita quotidiana dei cittadini: semplificherà l’accesso ai servizi sanitari e aiuterà a garantire continuità assistenziale ovunque ci si trovi. Il Fse è una delle più grandi sfide portate avanti con il Pnrr Missione Salute e ci aiuterà a creare un sistema efficiente, meno costoso e capace di dare risposte tempestive ai bisogni di salute, grazie all’omogeneità e all’interoperabilità dei dati contenuti, garantita su tutto il territorio nazionale” ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Come funzionerà

Basterà entrare nella piattaforma per consultare documenti di qualsiasi paziente autorizzi la visione dei dati; oppure per prenotare visite o scaricare referti medici senza dover tornare in ambulatorio. Il personale sanitario potrà accedervi attraverso le modalità previste da ciascuna regione e i cittadini tramite Spid o la carta di identità elettronica

I tempi del progetto

Schillaci ha anche indicato i tempi del progetto, per il quale l’Italia è “all’avanguardia” in Europa: “Entro il prossimo anno l’85% dei medici dovrà alimentare il Fascicolo, ma già adesso quasi il 96% lo utilizza almeno per le prescrizioni. Entro il 2026 tutte le Regioni dovranno usarlo ed entro il 2030 tutti i cittadini dovranno poter accedere ai propri dati”. 

Attualmente, ha precisato, nella maggioranza delle Regioni sul Fse sono già attivi servizi di base (nell’81% delle Regioni si può scegliere il medico; nell’81% si possono richiedere o rinnovare le esenzioni; nel 71% si prenotano prestazioni del Ssn, nel 67% si possono pagare ticket), ma il suo sviluppo “non è omogeneo in tutta Italia”. Da qui un appello a “superare le resistenze“, mentre si lavora già ad un Fse ulteriormente potenziato con nuove prestazioni (dalla dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti ai certificati di idoneità all’attività sportiva), ovvero la versione 2.1. 

Riduzione della burocrazia

Oltre a servire per gestire specialmente le situazioni di emergenza, a detta del sottosegretario Butti il fascicolo sanitario elettronico darà un importante contributo alla riduzione della burocrazia in ambito sanitario, andando incontro alle esigenze di medici e infermieri costretti a compilare (anche a mano) una importante mole di documenti per ciascun paziente, cosa che rischia di sottrarre tempo ed energie alla cura effettiva del malato.

“Il fascicolo sanitario elettronico esiste già in diverse regioni: il nostro obiettivo è renderlo sempre più interoperabile, un soggetto di comunicazione sanitaria omogenea sul territorio. Abbiamo preso per mano le Regioni con qualche difficoltà in più per accompagnarle tutte allo stesso livello” ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti

Il sottosegretario ha fatto sapere che già nel settembre 2023 era stato emesso un primo decreto per dare la possibilità alle Regioni di adeguarsi allo standard nazionale: adesso il tema è trattato dal garante per la Privacy. “Poi – ha concluso – ci sarà un successivo decreto per la piattaforma della sanità digitale, che riguarderà Agenas”.

Dell’importante novità che riguarderà milioni di italiani ha parlato anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, nel corso della presentazione del nuovo logo che riguarda l’Fse 2.0. “Due dei principali traguardi attesi dall’implementazione del Fascicolo sanitario 2.0 sono appropriatezza e omogeneità delle cure. Lo scenario è di totale anonimità dei dati, con la possibilità per l’assistito di impedire che determinate informazioni siano accessibili a terzi. Adesso sono state superate alcune criticità dopo i rilievi del garante Privacy sulla gestione dei dati sensibili. Oggi è un vero strumento di cura e prevenzione, c’è orgoglio per essere tra i primi in Europa“.

La tutela dei dati

Tutte le informazioni caricate sul Fse saranno protette da privacy e non saranno distribuite a soggetti terzi, ciascuno di noi può decidere di oscurare tutti i pregressi clinici che si preferisce mantenere riservati. In questo senso, fino al 30 giugno sarà possibile anche negare il proprio consenso all’inserimento, all’interno del proprio Fse, dei documenti sanitari risalenti a eventi clinici antecedenti al 19 maggio 2020. Tale consenso, che servirebbe ad aumentare la quantità di informazioni di cui è dotato il Fascicolo alimentandone il funzionamento, può essere negato tramite il servizio on line “Fse – Opposizione al pregresso”.
Semplicità di accesso e utilizzo

Il Fse, spiega Butti “cambia davvero il rapporto tra sistema sanitario e paziente, e per accedervi e utilizzarlo non sarà necessario essere ingegneri”. Un aspetto che riguarda anche l’avanzata età media del nostro Paese (48,4 anni, la più alta in Europa secondo Eurostat), tanto da portare i rappresentanti dell’esecutivo a promettere che il Fascicolo presenterà un’interfaccia semplice da utilizzare e alla portata di tutti

Il Fascicolo funzionerà anche grazie a modelli di intelligenza artificiale. Oggi il lavoro del governo è quello di rendere il Fascicolo un “oggetto omogeneo di comunicazione sanitaria” tra regioni. In un secondo momento, poi, la condivisione dei dati sarà aperta agli altri Paesi europei, fattore utile, ad esempio, ai medici dei pazienti che viaggiano all’estero per motivi sanitari. 

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