Storie Web mercoledì, Aprile 16
Notiziario

La reazione, come ormai è chiaro, potrebbe essere imprevedibile. Ma l’eventuale imposizione di dazi europei alle merci statunitensi, in termini quantitativi per l’Italia avrebbe un impatto circoscritto, pesante solo per poche aree, tra cui la farmaceutica. Dall’analisi dei dati Istat emerge un concetto noto da anni, con gli Stati Uniti a rappresentare per l’Italia il maggiore avanzo commerciale di un singolo Paese. Quella che Trump definisce “una fregatura” è in realtà la maggiore capacità delle nostre imprese rispetto a quelle statunitensi di realizzare prodotti di qualità, spesso unici, con il risultato di provocare una netta divaricazione nei valori di import ed export.

L’orientamento attuale di Bruxelles è attendista e in ogni caso più incline a colpire i servizi. Ma cosa accadrebbe se l’Unione Europea decidesse di “daziare” i prodotti a stelle e strisce? A fronte di un export tricolore di 65 miliardi, i nostri acquisti diretti da Washington annui sono di poco meno di 26 miliardi, in generale rappresentano il 4,6% delle nostre importazioni, quota che è quasi un terzo rispetto al peso che gli Usa invece hanno sulle nostre vendite estere. Media che tuttavia è sottostimata, tenendo conto che in termini di importazioni da Washington si deve considerare di “pertinenza” italiana anche una parte dei 68 miliardi acquistati negli Usa dall’Olanda e dei 31 del Belgio, Paesi che in realtà rappresentano hub di smistamento per successive riesportazioni in altre direzioni, tra cui l’Italia. La media degli acquisti diretti in Italia è comunque spostata verso l’alto da un singolo comparto, la farmaceutica.

Perché se è vero che le tante multinazionali e i big italiani presenti nel nostro Paese esportano verso gli Stati Uniti valori ingenti, oltre dieci miliardi di euro, con 7,3 miliardi in acquisto il peso di Washington sul nostro import di settore è rilevante, a ridosso del 18%. La parte principale non è sui medicinali in senso stretto (1,3 miliardi) ma soprattutto sui preparati di base (sei miliardi, in gran parte ormoni e derivati) ma ad ogni modo è probabile che l’effetto dei dazi qui possa essere un aumento del prezzo di alcuni prodotti in farmacia. Alle spalle del settore farma, i primi prodotti per valore in acquisto sono nell’area dell’energia, in particolare petrolio (2,6 miliardi, quasi il 10% del greggio importato) e gas, con acquisti per 1,7 miliardi, quasi l’8% del totale, due punti in più rispetto al 2022 ). Subito dietro troviamo un altro settore strategico, quello dell’aeronautica, dove il ruolo degli Stati Uniti è determinante con 1,5 miliardi in acquisto ma soprattutto con il 35% di peso complessivo sulle nostre importazioni settoriali. Altrove i valori sono ridotti, con dati ampiamente inferiori al miliardo, anche se in alcune aree il peso relativo non è per nulla marginale, come per gli apparati di misura (oltre il 10%) oppure le turbine, con 695 milioni su un importo di 1,95 miliardi.

Nei prodotti di largo consumo c’è un peso relativo evidente del whisky. Il valore assoluto nella categoria bevande alcooliche distillate non è ampio, limitato a 251 milioni di euro, ma vale un quarto del totale. Altro peso ingente è nella frutta secca, 400 milioni sui due miliardi importati, o nelle fave di soia (329 milioni, un terzo dell’import totale). Altrove i valori sono invece ridotti, con quote minime nell’alimentare, così come nel tessile-abbigliamento. Tenendo anche conto che ormai, anche acquistando in negozio brand chiaramente statunitensi (si pensi alle calzature o ai jeans) le produzioni arrivano spesso dall’Asia sbarcando ad esempio a Rotterdam. Con i Paesi Bassi che non a caso presentano valori di export verso l’Italia ingenti, arrivando a oltre 36 miliardi di euro, oltre a importare direttamente dagli Usa valori due volte e mezzo superiori rispetto ai nostri. Quote ridotte in entrata vi sono anche per la automobili, con importazioni dirette per appena lo 0,2% del totale, solo 86 milioni di euro. Dazi Ue sulle auto statunitensi avrebbero quindi in termini diretti sui consumatori un impatto circoscritto.

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