Cristiano Lucarelli insiste sull’innocenza di suo figlio, condannato a tre anni e sette mesi di carcere per violenza sessuale di gruppo su una ragazza di 19 anni.
Cristiano Lucarelli resta certo che suo figlio Mattia è innocente ed è intenzionato a sostenerlo senza esitazione nei successivi gradi di giudizio dopo la condanna del 25enne per violenza sessuale di gruppo: lo scorso giugno il figlio dell’ex calciatore della nazionale è stato condannato a tre anni e sette mesi di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole dello stupro di una ragazza americana di 19 anni. “Un’azione collettiva, volta a carpire il consenso della persona offesa ad atti sessuali con il maggior numero di loro, nonostante la piena consapevolezza dello stato di alterazione della persona offesa“, si legge nelle motivazioni della sentenza. Lucarelli non vacilla: “So cosa abbiamo insegnato ai nostri ragazzi, sappiamo i valori che ci sono in casa nostra“.
“La mia famiglia è a pezzi. Lo stupro è un’accusa infamante, la peggiore – racconta il 49enne livornese al Corriere della Sera – Ma se per quanto riguarda me posso considerarlo un enorme ostacolo che la vita mi ha messo davanti e che sono certo di superare, il problema è un ragazzo di 25 anni che non potrà più far niente per i prossimi 10-15 anni. Una vita congelata. Chi ti considera con un carico così pesante?“.
Mattia Lucarelli, anche lui calciatore come suo padre
Cristiano Lucarelli: “So cosa abbiamo insegnato ai nostri ragazzi, sappiamo i valori che ci sono in casa nostra”
Lucarelli continua a non avere alcun dubbio sull’innocenza del figlio: “Conosco mio figlio ma ho comunque voluto capire leggendo ogni pagina del processo. Se Mattia avesse indotto quella ragazza a fare qualsiasi cosa, le assicuro, sarei stato capace di finire io in galera… per altro però. Nella vita io sono quello che ha preso botte dalla moglie… So cosa abbiamo insegnato ai nostri ragazzi, sappiamo i valori che ci sono in casa nostra“.
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“Conosco la sensibilità di Mattia, siamo una famiglia aperta, ci diciamo tutto – continua Cristiano Lucarelli – I ragazzi, anche se fanno cazzate, e ci può stare, corrono a casa e parlano. Quella sera sapevo da subito dov’era stato e cosa aveva fatto Mattia. Sapevo la verità, quella che ancora non è venuta fuori. È una sentenza che va rispettata, ma che noi contrasteremo con tutte le nostre forze nei modi consentiti dalla legge“.