Storie Web lunedì, Dicembre 23
Notiziario

Torna ad attaccare Giuseppe Conte, Beppe Grillo, nell’ormai plurimensile epopea del Movimento 5 Stelle, che divide il fondatore dal presidente. E lo fa, Grillo, con armi pesanti, dure, micidiali: “Io non voglio assolutamente fare casino o meno, io rivendico da creatore del movimento. Rivendico il mio diritto all’estinzione del movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle,  con davanti il mago di Oz che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco. Quindi, va benissimo, dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati può arrivare all’8%” scrive il comico genovese sul suo blog. E lo fa con un video-post dal linguaggio libero, come se non avesse copione, come se parlasse a braccio (come di fatto parla), senza scaletta, a mo’ di flusso di coscienza.

“Io accampo questo diritto all’estinzione – prosegue Grillo – perché”, “lo sappiamo tutti, il Movimento non c’è più, è evaporato. È evaporato, però, come tutte le evaporazioni, anche il mare evapora. Però poi magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d’aria, in un ciclone spiega ancora il comico genovese. “Qualcosa non lo so. So solo che è compostabile, il Movimento non è biodegradabile, è compostabile, contiene ancora l’humus. Gli zuccheri, le proteine ci sono ancora dentro, è molto moderno”.

Nella parte iniziale del suo video-messaggio aveva detto: “Vorrei anche dire due cose, io: perché, dopo Bruno Vespa (anche Vespa si inserisce in questa liturgia terrificante di avvocati e notai)… Vespa… già leggere un libro di Vespa è perversione, figurarsi essere messo dentro con un’intervista… siamo nel feticismo della comunicazione, quindi è tornare trent’anni indietro” dice all’esordio del suo post di oggi, chiamando l’ex premier “mago di Oz”.

“Comunque, tutta questa cosa perché ho esercitato un mio piccolissimo diritto. Di Garante, per capire questa assemblea straordinaria, assolutamente giusta, di democrazia dal basso, questa costituente… quali potevano essere i crismi, cioè vedere un po’ cosa stava succedendo, quanta gente era stata falcidiata in agosto” prosegue Grillo. E aggiunge: “Questo comitato anonimo che non rispondeva a nessuno, non riusciva ad avere un dato. Ho insistito, ho fatto 4-5 domande, la risposta è stata, un notaio nominato, non l’innominato, il nominato notaio è venuto fuori con un video, dicendo che io non conto nulla, perché l’Assemblea sarà quella, ma finché non c’è l’Assemblea ‘non conto nulla’ perché nello statuto è una figura che non conta nulla, cioè lo statuto, che l’ha fatto il mago di Oz, non l’ho fatto io”.

“Se lo leggete… basta, basta leggerlo, poi basta leggi, i capitoli, vedi il Presidente Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, Presidente, il garante, il Presidente. Ecco, allora se vogliamo essere sobri e anche un po’ e anche intelligenti, si capisce benissimo che c’è qualcosa che non quadra” dice ancora il fondatore del Movimento 5 Stelle, attaccando il presidente Conte.

In conclusione, Beppe Grillo, ritrovando un po’ i toni delle origini, del momento di fondazione, ma senza lo stile “urlato” di quando inveiva dal palco, dice: “Io sono vecchio, posso essere passato di moda, però dentro ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo, di come sarà il lavoro fra vent’anni, l’artigiano, il pescatore, l’agricoltore, cioè come saranno i mestieri, che tipo di produzione si dovrà fare? Che tipo di energia si dovrà produrre? Come produrla? C’è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta. Noi abbiamo candidati trapassati tra il passato e il trapassato, quindi vi saluto e vi ringrazio”.

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