Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

C’è chi sembrava rimasto fuori e alla fine è risultato eletto (come Marco Tarquino ). E chi invece non è mai decollato nella raccolta di preferenze e non andrà al Parlamento europeo. L’elenco dei “bocciati eccellenti” è lungo: da Vittorio Sgarbi ad Alessandra Mussolini passando per Vincenzo Sofo (eurodeptato uscente marito della nipote di Marine Le Pen) non sono tra i 76 eletti. Ci sono poi le vittime dello sbarramento: risultato personale positivo ma elezione mancata perché la lista a livello nazionale è rimasta sotto il quorum del 4%. È il caso di Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella e candidata con gli Stati Uniti d’Europa, l’alleanza elettorale di Matteo Renzi ed Emma Bonino (entrambi esclusi dall’Eurocamera) che si è fermata al 3,75% e che ha fatto poco meglio di Azione delll’ex alleato centrista Carlo Calenda (3,35%).

 Tra le liste rimaste a secco, guardando i risultati definitivi delle elezioni europee, vanno annoverati “Pace terra e dignità” del giornalista Michele Santoro (2,21%), “Libertà” del sindaco di Messina Cateno De Luca (1,22) e Alternativa popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi (0,39%).

Ecco gli eletti italiani al Parlamento europeo, partito per partito

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Il flop di Sgarbi, Mussolini e Sofo

Sull’elezione di Tarquinio c’è stata a lungo incertezza per il blackout nello spoglio avvenuto a Roma (martedì alle ore 11,20 mancavano ancora 78 sezioni). Il giornalista romano a lungo direttore del quotidiano dei vescovi e candidato con il Pd dovrebbe prevalere sull’altra esponente dem Alessia Morani. È certo, invece, che il critico d’arte Sgarbi non andrà a Bruxelles: l’ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, inserito a sopresa nelle liste di Fratelli d’Italia e presente nella circoscrizione Sud, ha incassato poco meno di 23mila preferenze. Non tornerà in Europa Alessandra Mussolini, eurodeputata uscente in corsa con Forza Italia-Noi moderati ha ricevuto 7.645 voti nella circoscrizione meridionale e 7.282 in quella centrale. Numeri insufficienti per un biglietto con destinazione Bruxelles. Stessa sorte per Renata Polverini: l’ex presidente della Regione Lazio e già deputata azzurra era candidata nell’Italia centrale dove solo 10.205 elettori hanno scritto il suo nome sulla scheda.

Uno dei nomi “eccellenti” esclusi è Vincenzo Sofo, europarlamentare passato dalla Lega a Fratelli d’Italia e sposato con Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen. Per lui 8.090 voti nella cirocscrizione Nord-Ovest. Risultato deludente rispetto alle 32mila preferenze di cinque anni fa, quando sfruttò l’onda elettorale della Lega.

Lonardo, exploit senza elezione

Discorso diverso per Sandra Lonardo: «Sono stata la donna più votata in provincia di Benevento – ha detto la moglie di Clemente Mastella -: con 12.750 preferenze ho superato la premier in carica Giorgia Meloni che a livello nazionale è andata oggettivamente fortissimo ma qui nel Sannio ne ha ottenute 10.487. Più di duemila meno di me». Lonardo era candidata con Stati Uniti d’Europa che è risultato « il primo partito della città di Benevento», città guidata dal 2016 dal marito. La lista, però, si è fermata sotto il quorum del 4% a livelllo nazionale e quindi non scatta l’elezione.

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